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TAV. I NUMERI SUPER (E ANGOSCIOSI) DELL’ATTRAVERSAMENTO DI VICENZA

TAV

Il progetto di attraversamento di Vicenza presenta “numeri super” in ogni ambito!!!
Sono 365.000 i litri di acqua necessari ogni giorno per le attività di cantiere (dalla Relazione sui cantieri). Nelle acque sono presenti il PFOS, riclassificato dallo IARC come “cancerogeno certo”, e il PFOA , classificato come cancerogeno probabile (2b) .
Sfonda i 110 decibel il rumore delle macchine operatrici.
Supera il milione di metri cubi il terreno scavato e le demolizioni, fonte di generazione di PM10, PM 2,5 in una delle città più inquinate d’Europa sull’aspetto polveri.
Nemmeno poi citano tra gli inquinanti prodotti il biossido di azoto, un killer silente.
Sessanta i camion giornalieri per movimentazione volume scavato. Diciannove i cantieri.
Negativa l’analisi costi benefici, fatta da RFI, quindi con dimostrata disutilità sociale.
Non transiterà nemmeno 1 kg di merce, come su tutte le tratte alta velocità in quasi 14 anni di esercizio. Il costo dell’Alta Velocità a Vicenza è passato da poco più di 800 milioni di euro ai 2189 milioni attuali. Rapportato il costo ai 6,2 km, supera anche come costo il tunnel sotto La Manica.
Gli occupati nei cantieri Alta Velocità saranno il minimo possibile perché le macchine operatrici usate fabbricano tutto: una fresa scava le gallerie e posa contemporaneamente i rivestimenti.
Falso che i soldi pubblici vanno ai lavoratori, vero invece che agli imprenditori, general contractor e ai subappalti, che dopo la terza riforma del Codice appalti e la mancata riduzione delle 30 mila stazioni appaltanti, con le modifiche Salvini scialano alla grande.
La qualificazione dell’impresa è richiesta per importi da 150 mila a 500 mila euro. Affidamento diretto fino a 150 mila euro.
Erasmo Venosi
fisico

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