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MALTAURO (LEGA): DOPO LE MINACCE A VICENZAORO POSSAMAI REVOCHI LA CONCESSIONE DELLA SEDE AL BOCCIODROMO

VicenzaOro

Comunicato stampa di Jacopo Maltauro capogruppo della Lega in Consiglio comunale

VicenzaOro come faccia becera e spregevole del capitalismo e la partecipazione di uno stand imprenditoriale israeliano come una presenza inaccettabile da combattere con decisione e radicalità. Se non ci fosse la firma del centro sociale Bocciodromo di Vicenza potrebbe sembrare tranquillamente una dichiarazione del peggior nazismo degli anni 30’.
Da una parte la Vicenza che ospita una tra le prime tre fiere dell’oro al mondo, la più importante per qualità, fiore all’occhiello del comparto orafo territoriale che da lavoro a centinaia di vicentini e che porta il made in Vicenza nel mondo e , dall’altra parte, un centro sociale che è stato frequentato da esponenti dell’attuale maggioranza di centrosinistra che, non curante del fatto che vive associativamente in spazi pubblici pagati dagli stessi vicentini, attacca apertamente la fiera e la partecipazione israeliana.
Chi gestisce spazi pubblici dovrebbe portare un valore aggiunto alla comunità, non un danno d’immagine. Purtroppo non siamo su scherzi a parte e non siamo di fronte ad un singolo episodio, ma ad uno di una lunga serie di provocazioni mosse dal gusto di alimentare uno scontro ideologico passatista in nome del quale si possono bloccare strade, imbrattare muri pubblici, ostacolare eventi e manifestazioni come una fiera che porta indotto e visibilità a Vicenza. Di fronte ad un quadro così verrebbe naturale pensare che il Sindaco e l’Amministrazione comunale, che ricordo rappresentare l’intera città e gli stessi imprenditori vicentini, prendesse non solo le distanze in modo chiaro ma anche misure conseguenti come la revoca della concessione dello stabile in cui il Bocciodromo organizza queste uscite intelligenti o perlomeno la richiesta di evitare la suddetta manifestazione, come giustamente sottolineato dall’Onorevole Silvio Giovine e dal collega di FDI Giorgio Conte. Naturale però non pare, anzi, lascia riflettere non poco che lo stesso centro sociale che rivolge odio contro imprenditori e Israele è vicino a esponenti dell’attuale maggioranza, la stessa maggioranza che qualche settimana fa ha presentato una mozione per reintrodurre la clausola antifascista per la concessione degli spazi pubblici. Mi chiedo se non possa essere valutato come fascista un atteggiamento orientato a combattere la libera impresa , considerata “spregievole capitalismo” e ad annunciare un “combattimento radicale” contro un lecito stand fieristico israeliano. Lascio ai vicentini la sentenza in merito.

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