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Possamai e l’identità da definire

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A Vicenza ancora prima che iniziasse la campagna elettorale buona parte della città coltivava  il dubbio sulla riconferma del sindaco uscente, Francesco Rucco. Esattamente l’opposto di quello che accadeva a Treviso dove, a chiunque lo avessi chiesto, ti sentivi dire che Mario Conte sarebbe stato riconfermato a pieni voti . E così è successo tanto da farlo diventare, ad urne chiuse, SuperMario. Nella città del Palladio Francesco  Rucco ha perso per una manciata di voti e ha vinto Giacomo Possamai, vicentino doc, “piddino” che questa partita elettorale l’ha giocata praticamente senza maglia perché lui di maglia a Vicenza, anche se negli ultimi anni non è stata vincente, ne esibisce una sola, quella del Lane. Il neo sindaco ha condotto una campagna elettorale dove ha nascosto i partiti  e soprattutto ha tenuto lontana dalla città e dalla campagna elettorale la segretaria del partito di cui è stato capogruppo in Regione. Ha cercato con l’entusiasmo e la baldanza giovanile di marcare lo stacco tra la sua candidatura (permeata di civismo) e quella dell’avversario che pur essendo un civico era stritolato dai partiti. La sconfitta di Rucco ricorda un po’ quando era accaduto a Treviso nel 2018: l’allora sindaco di centrosinistra  Giovanni Manildo non venne riconfermato e anche qui l’odore acidulo della sconfitta si era percepito ben prima che iniziasse la contesa. Rucco nei suoi cinque anni non è stato in grado di farsi riconoscere come vero punto di riferimento della sua giunta e ha dato il ben servito ad un po’ dei suoi assessori tra cui il valido e riconosciuto Matteo Tosetto ora nella coalizione di Possamai proprio come Lucio  Zoppello anch’egli messo alla porta . Possamai, dunque, è riuscito a inserirsi nell’unico spiraglio possibile per provare ad imporsi, ovvero la confusione politica del centrodestra che unita  allo scarso feeling tra il sindaco uscente e una città a cui in 5 anni non è riuscito a dare un’impronta. Possamai ha tenuto lontani i partiti, ha condotto una campagna elettorale all’insegna del rinnovamento e soprattutto ha detto chiaramente alla segretaria di un Pd troppo spostato a sinistra di non farsi vedere in questa  Vicenza che resta nonostante tutto se non una   Grande  ma pur sempre una  Canonica del Veneto.  E il risultato è stato che a Vicenza il centrosinistra ha vinto diversamente da tutte le altre piazze dove si è andati al ballottaggio. A questo punto Giacomo Possamai ha due scelte: o fare il civico (motivo per il quale è stato eletto) o indossare la maglia  di quel Pd di cui è stato capogruppo in Regione, un  Pd evidentemente in caduta libera . Ma ad uno di quei talk show dove sarà sicuramente invitato nel corso dei prossimi 5 anni per parlare non di Vicenza ma di politica dovrà dire come vorrà essere presentato o  “sottopanciato” :  Giacomo Possamai del  “Partito Democratico” o semplicemente  “Possamai sindaco”? Questo lo scopriremo strada facendo.

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