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COMUNE DI VICENZA. LA NUOVA MOSTRA IN BASILICA SUL POP/BEAT ITALIANO

Pop/Beat

Fra Van Dyck e Caravaggio e la Beat Generation ci sono quattro secoli di storia, di cultura e di arte ma il Comune di Vicenza affronta senza timori il cospicuo salto temporale ospitando in Basilica Palladiana, subito dopo quella dei Tre Capolavori (avviata alle 20.000 visite), una mostra di tutt’altro tema perchè è incentrata su un movimento culturale e artistico che ha attraversato due decenni del XX secolo, appunto la Beat Generation.
La prossima iniziativa culturale della amministrazione Possamai è stata presentata in un incontro, che si è tenuto nella Sala degli Stucchi di Palazzo Trissino Baston, dal Sindaco, dall’assessore Ilaria Fantin, dal curatore Roberto Floreani (artista vicentino che si rifà al Futurismo) e da Michele Pizzi, direttore generale di Silvana Editoriale.
“POP /BEAT, Italia 1960-1979. Liberi di Sognare” è una rassegna multidisciplinare della produzione di artisti che hanno operato in Italia sulla scia della Beat Generation, nata nel decennio precedente negli USA e prodromica al fenomeno mondiale esploso nei Sixties con la musica dei giovani ed anche ad altri generi come letteratura, pittura e scultura.
In Italia fu etichettata come Pop/Beat, un mix di Pop art e Beat senza una distinzione netta, com’era tipico in quegli anni di grande libertà creativa esistenziale e sociale (a cui allude il sottotitolo “Liberi di Sognare”) propria delle generazioni Pop e Beat italiane, legate a una visione ottimistica del futuro e all’impegno movimentista del Sessantotto.
Un progetto di pittura, scultura, video e letteratura, inedito per l’Italia, che Roberto Floreani ha ideato e curato per il Comune di Vicenza e Silvana Editoriale, che ne hanno assunto la coproduzione, e che avrà spazio nella Basilica Palladiana dal 2 marzo al 30 giugno, con opere provenienti dai principali musei, gallerie e collezioni private d’Italia.
La sezione Pop comprenderà un centinaio di opere selezionate di 35 artisti e privilegerà i grandi formati che saranno spettacolarizzati da un’ampia sezione di sculture. Il Beat in mostra sarà espresso dalla musica di quegli anni, diffusa in loop e rappresentata dai rari documenti originali di Gianni Milano, mentore di un’intera generazione, e di molti altri artisti, nonché dell’Antigruppo siciliano.
Eventi collaterali saranno proposti in alcuni dei principali luoghi monumentali della città, in collaborazione con la Biblioteca civica Bertoliana, il festival New Conversations – Vicenza Jazz, il Cinema Odeon, il Festival di poesia contemporanea e musica Poetry Vicenza, il Centro di produzione teatrale La Piccionaia, l’Associazione culturale Theama Teatro e il Conservatorio di musica di Vicenza Arrigo Pedrollo. Anche le scuole saranno coinvolte, a partire da una specifica sezione didattica allestita al piano terra della Basilica Palladiana, nel Salone degli Zavatteri.

GIANNI POGGI

Nelle videointerviste di Gianni Poggi le dichiarazioni di Ilaria Fantin assessore alla Cultura del Comune di Vicenza e di Roberto Floreani, curatore della mostra.

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