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LR VICENZA. DOPO UN CALCIOMERCATO SENZA RINFORZI RIPARTE LA RINCORSA CON I SOLITI NOTI

Ferrari

Il 31 gennaio ha compiuto 80 anni Adriano Bardin, vicentino di Schio e grande portiere del Lanerossi Vicenza negli Sessanta-Settanta del secolo scorso (dieci campionati e 154 presenze), uomo e giocatore di una razza oggi estinta. Due giorni prima è morto a 91 anni Mario Rigo, dirigente del Lane durante la presidenza di Giussy Farina e protagonista nella vicenda dell’asta con la Juventus per il cartellino di Paolo Rossi nel 1978. Ha avuto la fortuna e il privilegio di vivere il momento più fulgido della storia del calcio biancorosso.
Il 1° febbraio si è conclusa la sessione di gennaio del calciomercato e, come ci si aspettava, all’LR Vicenza non sono arrivati rinforzi. La strategia del club è stata chiaramente improntata, invece, allo sfoltimento di una rosa in sovrannumero e questo obbiettivo è stato centrato (ma non completamente) attraverso la risoluzione consensuale dei contratti con De Maio, Scarsella e Pasini e dei prestiti di Jimenez e Valietti e con la cessione a titolo temporaneo di Ierardi al Lecco. In uscita, quindi, sei giocatori e in entrata, invece, solo due: il difensore Cuomo e il centrocampista offensivo Delle Monache, entrambi in prestito fino alla fine della stagione corrente.
La linea è stata quella di privilegiare l’aspetto economico a quello tecnico, alleggerendo il bilancio degli ingaggi di alcuni giocatori considerati in esubero o che le società di provenienza hanno voluto ricollocare. L’arrivo dei due in prestito, poi, da un lato s’interpreta come sostituzione nello stesso ruolo (Cuomo per Ierardi e Delle Monache per Jimenez) e, dall’altro, indica che la conquista della promozione percorrendo i play off è affidato allo stesso gruppo che ha finora ampiamente deluso e non ha centrato l’obbiettivo di vincere il campionato.
Le responsabilità per il prosieguo sono a questo punto palesemente assegnate all’allenatore Stefano Vecchi, che dovrà cavar fuori dal gruppo dei rimasti quanto non era riuscito al suo predecessore Diana, e ai giocatori stessi, chiamati a un riscatto per centrare il quale il margine di tempo è appena sufficiente.
Sulle possibilità dell’allenatore di rivitalizzare la rosa è difficile scommettere, perchè gli esperimenti fin qui fatti da Vecchi non hanno dato i risultati attesi ma, a questo punto, è ora di dare un assetto definitivo al gioco e di fare delle scelte stabili sui titolari.
Da parte dei giocatori ci vorrà un grande impegno per diventare protagonisti del girone di ritorno e dei play off. Forse qualcuno di loro è rimasto malvolentieri a Vicenza e per altri ci sarà da riconquistare autostima e motivazioni e, magari, anche il favore dei tifosi. L’unica strada è quella dei risultati, dei punti in classifica e del rendimento complessivo, serve, insomma, un upgrade urgente, definitivo e indifferibile.
Il calendario indica come prima tappa della resurrezione biancorossa la trasferta a Crema contro la Pergolettese, un altro paria del campionato che lotta per la salvezza e che, al momento, condivide con il Trento la sestultima posizione, all’orlo della zona play out. Sono 10 i posti in classifica (6 contro 16) di distacco dal Vicenza ma solo 7 i punti (34 contro 27) e, quindi, non ci si deve far fuorviare dall’ottimismo anche perchè, in casa, la Pergolettese ha un buon rendimento pur avendo perso le ultime due gare. L’ultima vittoria casalinga dei gialloblu risale all’8 dicembre dell’anno scorso (2-1 con la Virtus Verona) mentre l’ultima in assoluto è stato un clamoroso 5-1 ottenuto il 20 gennaio sul campo del Renate, seguito dal pareggio (1-1) a Trieste, in cui la Pergolettese, oltre a bloccare l’Unione, ha avuto addirittura l’opportunità di vincere.
Il precedente stagionale risale al 24 settembre dell’anno scorso: vittoria striminzita (1-0) del Vicenza grazie a un rigore messo a segno al 6′ della ripresa da Ferrari (nella foto dal sito della società).

GIANNI POGGI

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