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LA POLITICA VICENTINA OGGI SI FA SUI MEDIA E SUI SOCIAL. UNA OVERDOSE DI POLEMICHE CHE ELUDE I GRANDI TEMI

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La dialettica politica a Vicenza, in questo primo scorcio di amministrazione Possamai, si è pesantemente spostata dal Consiglio comunale e dalla Commissioni consiliari alle pagine dei giornali, ai servizi delle televisioni, agli articoli dei mezzi on line e perfino sui social.
Il ricorso a questo atipico proscenio del dibattito è sicuramente in gran parte dovuto alla esiguità delle riunioni del Consiglio comunale e delle Commissioni, alle regole con cui questi si svolgono e alla abilità, condivisa fra maggioranza e minoranze, nel condurre le riunioni degli organismi a proprio vantaggio.
Ricorrere ai media è diventato, quindi, inevitabile per esporre idee, critiche e progetti e si sono presto adeguati a questa necessità partiti, liste civiche, gruppi consiliari e singoli politici, dotandosi di addetti stampa (veri giornalisti o, spesso, volontari più o meno dotati all’uopo), i quali inondano ogni giorno le caselle on line dei mezzi locali di comunicati, note, inviti a conferenze stampa.
Per i redattori è un grande aiuto, perchè notizie e spunti arrivano belli e confezionati, ma è anche un impegno in più visto che devono vagliare quanto arriva, calibrarlo, decidere precedenze e tagli, ovviamente cercando di dare spazio a tutti (come democrazia e deontologia impongono) e, magari, di non perdere il filo nella congerie di messaggi che si susseguono e spesso si rincorrono.
La domanda che è il caso di farsi, a questo punto, è: ai cittadini arrivano tutte queste parole, tutte queste prese di posizione, tutte queste polemiche? Oppure l’eccesso di comunicazione provoca bulimia, disaffezione, perfino repulsione?
Forse è semplistico e populistico pensare che chi ha a che fare quotidianamente con ben altri problemi personali non segua con tutta la dovuta attenzione il quotidiano scambio di accuse, puntualizzazioni, ripicche che intercorre fra le parti politiche sui temi della pubblica amministrazione? Non può essere che, invece, i destinatari della overdose di dichiarazioni e polemiche politiche a un certo punto si stanchino e taglino dalla propria rassegna stampa questa tipologia di notizie?
Sarebbe un grave errore, perchè quanto fanno i reggitori della città va attentamente capito e valutato così come le ragioni e il conseguente operare delle minoranze dev’essere altrettanto sottoposto a una concreta analisi, che vada al di là del prender atto del fare sempre e comunque i bastian contrari.
Negli ultimi mesi la “opinione pubblica” vicentina è bombardata di messaggi: ogni alito di assessore finisce in un comunicato stampa, ogni contestazione dell’opposizione è divulgata tramite i media. Si dibatte e si combatte su tutto, tirando dentro anche temi e contenuti che con l’amministrazione pubblica ben poco hanno a che fare ma che vi sono ricondotti dall’ansia di efficientismo della maggioranza e da quella di criticismo delle minoranze.
Questa parcellizzazione dell’informazione politica toglie spazio e concentrazione ai grandi temi, alle visioni di fondo, alle coerenze fra i programmi elettorali e la loro realizzazione. Il day by day è imperniato su argomenti minimi, che catalizzano l’attenzione e sono opportunità di dichiarazioni e controdichiarazioni, di polemiche e di ripicche, di rinfacci reciproci e di puntualizzazioni.
Vicenza si impoverisce anche così nel suo minimalismo, perdendo di vista i grandi e impegnativi problemi che sono nel suo prossimo orizzonte: il ruolo della città nella Regione, la diminuzione della popolazione, la rimodulazione delle attività produttive ed economiche, la sicurezza e il lavoro, l’ambiente e la salute, la TAV e l’inquinamento. Su queste cose si dovrebbe dibattere davvero, proporre idee e progetti, confrontarsi e, nel caso, perfino scornarsi.
L’interesse dei vicentini sta nel loro futuro e in quello della loro città, non nelle quotidiane snervanti querelle su minimalità. Anche queste contano, certo, come ha evidenziato Giacomo Possamai nel suo programma elettorale, ma non si può vivere cinque anni di esse in una lunga volata in vista delle prossime elezioni comunali.
È ora che maggioranza e minoranze si confrontino sui grandi contenuti del futuro della città, che è molto prossimo. La classe politica, ognuno per la sua parte, deve dimostrare da subito ai cittadini di essere sintonizzata sulle grandi sfide e pronta ad affrontarle.

GIANNI POGGI

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