MONTECCHIO MAGGIORE. PRIMO MAGGIO AI CASTELLI DI GIULIETTA E ROMEO.
Camminando tra le gente, salutando di qua e di là, ammirando intorno costumi, tamburini e sbandieratori, guarda un po’ chi si incontra! Il sindaco Gianfranco
Alessandro Anderloni porta in scena al Mattarello di Arzignano il 2 dicembre alle ore 21:00 il nuovo monologo “IO SONO ANTONIO” dedicato ad Antonio Pellizzari, nel Centenario della nascita.
Viene raccontata la stupefacente avventura della “Scuola di Arzignano” che ha cambiato la vita culturale della Valle del Chiampo degli anni Cinquanta.
Antonio Pellizzari è figlio della così detta “gaia gioventù” vicentina, e protagonista della vita culturale di tutta l’intera provincia.
Antonio Pellizzari, figlio del “paron Giacomo”, genio della meccanica e fondatore delle Officine Pellizzari, tornò dall’esilio svizzero alla fine della guerra. Aveva 22 anni. «Mio papà», avrebbe scritto dopo qualche anno, «è rimasto ad Arzignano a difendere le Officine Pellizzari, gli operai, gli impiegati e tutti i collaboratori dalla violenza criminale nazista». Appena tornato si preoccupò della salute dei figli dei dipendenti. Per loro organizzò una colonia a Campanella di Altissimo.
Nel 1952, realizzando un suo sogno artistico, inventò “La Scuola di Arzignano”, arrivando a dirigere un’orchestra di professionisti e facendo riscoprire Antonio Vivaldi dopo l’oscurantismo del Ventennio.
Le prime prove dell’orchestra si svolgevano negli spazi della mensa Aziendale.
Vi assisteva talvolta anche Mario Rigoni Stern che era stato trasferito ad Arzignano da un ufficio statale di Asiago. Per le difficoltà economiche della famiglia lasciata in Altopiano alla Pellizzari poteva disporre gratuitamente di ciò che la cucina della mensa non consumava.
Antonio, morto a soli 35 anni, fu protagonista della cosiddetta “gaia gioventù” vicentina.
Fu come il vento che, in soli quattro anni, cambiò la vita culturale dell’Arzignano degli anni Cinquanta.
Alessandro Anderloni racconta, nel Centenario della nascita di Antonio, quegli anni di rinnovamento e di sogno.
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