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LR VICENZA. LA CRISI NON FINISCE MAI

Ronaldo

La crisi dell’LR Vicenza non finisce mai. Dopo la sconfitta al Menti con la capolista Mantova, che aveva definitivamente escluso i biancorossi dalla corsa alla vittoria del campionato, l’obbiettivo stagionale era stato rimodulato sull’accesso alla fase nazionale dei play off facendo il bis della vittoria della Coppa Italia di categoria. Ma ci si è messo di mezzo il Rimini, dignitosa squadra che occupa la 9.a posizione nel Girone B, che è riuscito ad eliminare il Vicenza nella gara dei Quarti di Finale giocata al Menti.
Oltre alla mazzata dell’uscita dalla competizione, pesa sui biancorossi il modo in cui è avvenuta: ai calci di rigore, dopo che tempi regolari e supplementari non avevano modificato lo 0-0 iniziale, Ronaldo (nella foto dal sito della società) si faceva parare il penalty (battuto centralmente e senza troppa forza) e l’errore del centrocampista brasiliano restava l’unico dei dieci tiri dal dischetto, determinando il 5-4 a favore del Rimini.
Il Vicenza non ha giocato poi così male nei 120′ a disposizione ma ha pagato la consueta stitichezza in zona gol, soprattutto degli attaccanti che, all’avvio, erano Pellegrini e Della Morte. Alle loro spalle giostrava Proia come trequartista (che ha fallito, non si sa come, una deviazione in porta che sembrava pennellata per il suo destro) e, a centrocampo, lavorava un inedito trio composto da Greco (molto attivo ma poso costruttivo sulla fascia sinistra), Rossi (lucido e preciso ma espulso nella ripresa per un’entrata in gioco pericoloso accentuata dal terreno scivoloso) e Cavion, che dava il solito contributo in chilometraggio senza però contribuire concretamente al gioco.
La novità sfoderata dall’allenatore Diana nell’occasione era nell’assetto della difesa: abiurando al suo credo nel reparto a tre, il tecnico schierava stavolta quattro difensori e cioè Da Col e Sandon esterni e De Maio con Laezza centrali. Il rendimento dell’innovativo quartetto era discreto perchè conteneva senza problemi l’asfittico attacco romagnolo (concedendogli un paio di occasioni in tutto) ma si limitava al presidio della retroguardia.
In porta era riproposto Confente, fresco dal siluramento a favore di Massolo nella precedente partita di campionato, che faceva la sua parte durante la gara ma buscava cinque rigori di fila nell’epilogo.
Quello che il Vicenza ha fatto con il Rimini non è stato sufficiente a meritare la vittoria e il passaggio del turno. I biancorossi hanno vinto il possesso-palla (anche quando sono rimasti in dieci) ma hanno raccolto poco o niente e i cambi in corso di gara non sono serviti a nulla.
La squadra non riesce a cambiare passo e non è abbastanza competitiva per meritare una posizione migliore in classifica e nemmeno l’accesso alle Semifinali di Coppa Italia. Soprattutto non riesce a uscire dalla crisi che ormai travolge tutto: gioco, identità, risultati.
Ora si aggiunge anche la rottura con i tifosi, che sono comprensibilmente stufi di questo andazzo, che si ripete per il terzo campionato consecutivo, e se la prendono con tutti, dalla società ai giocatori nessuno escluso. Ha cominciato il gruppo Lanerossi Crew 1902 della Curva Sud annunciando lo sciopero a oltranza del sostegno alla squadra già dalla partita di Coppa, e, pur senza fare proclami, gli altri gruppi hanno disertato. Il botteghino ha registrato meno di 500 spettatori.

GIANNI POGGI

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