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LR VICENZA. A LEGNAGO PER CONTINUARE L’INSEGUIMENTO

Legnago

Vaticinare, appena scavallato il primo terzo di campionato, la classifica finale sarebbe esercizio inutile quanto illogico. Troppo potrebbe cambiare da qui al 28 aprile dell’anno prossimo e le certezze di oggi non è affatto detto che si mantengano tali fino all’ultima giornata.
Però, per puro sfizio, si può fare una proiezione del punteggio attuale delle migliori del Girone A su quello potenzialmente finale e confrontarlo con le risultanze dei campionati precedenti. Il capolista Mantova ha già 32 punti ed è il migliore rendimento dei tre gironi, visto che Cesena e Torres (nel B) ne hanno collezionato 30 e la Juve Stabia (Girone C) 28. La squadra dell’ex Giacomelli ha una media punti stratosferica, quasi 2 e mezzo a gara, che, se mantenuta, equivarrebbe a uno score finale di 93,5 punti. È pressochè impossibile che questo rendimento sia sostenibile nell’arco delle 38 partite della stagione regolare. Basti pensare che, nell’annata 2021-2022 il super Sudtirol vinse il campionato con 90 punti e fu un risultato fuori dell’ordinatio, tant’è che il Padova, per arrivare al secondo posto, ne dovette fare ben 85. Ma nell’ultimo quinquennio è stata un’eccezione: l’anno scorso alla Feralpi sono bastati 71 punti, 75 al Como nel 2020-2021 e 73 al Pordenone nel 2018-2019. Il campionato 2019-2020, quello interrotto per il Covid alla 27sima giornata, va valutato a parte: l’LR Vicenza, al momento dello stop, era primo con 61 punti e la proiezione finale che gli fu attribuita fu di quasi 86.a
Tornando all’attualità, non è che il Padova sia tanto inferiore al Mantova nel rendimento, visto che i 29 punti dei biancoscudati equivalgono a una media di 2,23 e a una proiezione finale di quasi 85. E anche la Triestina ha un buono score: 27 punti, poco più di 2 la media, quasi 79 punti alla fine.
Il confronto per il Vicenza è doloroso: 22 punti, media 1,7 e proiezione a 64,3. Ben lontano non solo dalle prime ma anche dal plafond per la promozione diretta, sempre superiore ai 70 punti.
La conclusione di questa analisi è fin troppo evidente: da un lato il Vicenza deve migliorare la media punti, dall’altro devono rallentare le concorrenti. Le due situazioni devono necessariamente coincidere e la cosa è possibile, ma forse non è probabile.
È, quindi, obbligatorio che la squadra di Aimo Diana vinca la terza partita consecutiva nella trasferta a Legnago. L’avversario è fra quelli, sulla carta, non impossibili: il neopromosso Legnago Salus (nella foto dal sito della società) è a metà classifica, a un solo punto dalla zona play off e tre sopra quella play out, e il trend recente non è dei migliori visto che, nelle ultime cinque gare, ha racimolato appena due punti con altrettanti pareggi. Il fattore campo non conta molto per la squadra veronese, che sul proprio campo si è affermata solo un paio di volte e l’ultima risale addirittura a due mesi fa. Un’altra anomalia del Legnago domestico è che ha segnato meno gol di quelli cha ha subìto (9 contro 10). Insomma, dovrebbe bastare un Vicenza al livello delle ultime prestazioni per sbancare il Sandrini.


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