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UNA DOMENICA “DI QUA E DI LÀ DEL FIUME GUÀ”

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Il cavallo matto, così i contadini montecchiani definivano il Guà, il torrente che partendo da Recoaro con il nome di Agno, arriva in pianura, nei pressi di Trissino, a Montecchio riceve le acque della Poscola e poi, toccando le province di Verona e Padova, cambia ancora nome e diventa Frassine, canale Brancaglia per poi confluire nel Brenta. Ora il suo greto è in secca, ma quando arrivano le piogge si gonfia e scorre veloce come un cavallo imbizzarrito.

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Questo nell’immaginario dei nostri contadini che lo amavano perché forniva loro l’acqua per irrigare i campi, ma lo temevano per i danni che provocavano le sue improvvise brentane. Raccontare il fiume e il suo radicamento nella cultura e tradizione montecchiana è stato l’obiettivo dell’iniziativa della Pro Loco castellana che ha organizzato, domenica 8 ottobre, una speciale camminata “di qua e di là del fiume Guà”, anche per far conoscere il nuovo tratto di ciclabile che lungo gli argini dello stesso, collega Montebello, Montecchio, Trissino e Valdagno.

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Pino Costalunga racconta…

Una mattinata splendida per godere di spettacolari scorci di pianura, ridenti colline e per ascoltare la storia raccontata da un contadino molto speciale, l’attore Pino Costalunga che, in nome del “niente va dimenticato, tutto va raccontato”, ha parlato ad un pubblico attento, a tratti immedesimato.
“Nel Guà noi bambini ci tuffavamo, nuotavamo all’insaputa dei genitori, lungo il suo corso andavamo a caccia di nidi… E poi c’erano le Anguane, i Salbanei che di notte popolavano le sue rive. Ma se arrivava la brentana quanta paura!” In particolare nel 1905, quando per salvare gli abitanti di alcune abitazioni isolate nella campagna fu chiamata in soccorso addirittura la Marina.

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Silvio Parise parla del bacino idrografico

Oggi il Guà fa meno paura come ha spiegato il Presidente del bacino idrografico, Silvio Parise, soprattutto dopo l’apertura del bacino di laminazione di Montebello. Certo piove meno, ma precisa che “le quantità di pioggia annuale resta sempre la stessa, purtroppo è concentrata in meno giorni”, quindi con il rischio di pericolose brentane.

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Alla fine l’interessata comitiva ha potuto rifocillarsi, sempre sull’argine del Guà e ringraziare le guide e la vicepresidente della Pro Loco, Ornella Vezzaro, che ha in serbo ancora interessanti iniziative, a partire dalla degustazione di Poenta e Scopetòn il prossimo weekend presso la sede della Pro Loco di via Trozzi.
Da segnalare, inoltre, che l’iniziativa, che rientra in un progetto di turismo diffuso e veramente aperto a tutti, ha coinvolto anche un gruppo di non udenti coadiuvati da un ottimo e coinvolgente comunicatore con la lingua dei segni.

Rosanna Frizzo

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