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LR VICENZA. CON L’ALBINOLEFFE SI È RIVISTA LA SQUADRA DI DIANA. SARÀ COSÌ FINO A FINE CALCIOMERCATO?

Vecchi

La possibilità che un nuovo allenatore fosse sufficiente a trasformare l’LR Vicenza in una squadra da primi posti è stata vanificata anche nella partita disputata, dopo la pausa, in casa dell’AlbinoLeffe. Come contro l’Alessandria, anche stavolta il Lane ha giocato alla sua solita maniera e cioè in modo scialbo e improduttivo, senza identità nè qualità.
Stavolta, però, il contesto era diverso: nell’ultima di Andata Stefano Vecchi (nella foto dal sito della società) era arrivato da pochi giorni e aveva avuto due allenamenti e mezzo in tutto a disposizione, sufficienti appena a far conoscenza con la squadra e fare le prime valutazioni; a Zanica, invece, il tempo a sua disposizione era stato maggiore, pur con i giorni di ferie a ridosso di Natale, e il margine per dare una prima impronta al gruppo e al gioco ci sarebbe stato.
È quindi stata abbastanza sorprendente ed inattesa la sua scelta di riproporre il modulo e i giocatori che avevano improntato il mezzo campionato sotto la guida del suo predecessore Aimo Diana, in pratica tornando alla versione biancorossa di inizio campionato.
Il risultato è stato lo stesso delle precedenti diciannove partite e si è persa un’altra opportunità per dare il via all’agognato rilancio e per disegnare il percorso che dovrebbe portare il Lane a conseguire il nuovo obbiettivo che è stato costretto a darsi e, cioè, l’accesso ai play off nella migliore posizione di classifica.
Perchè Vecchi ha scelto la continuità con Diana? Stando alle sue dichiarazioni pre gara, perchè ha preso atto della funzionalità a questo modulo dei giocatori a disposizione che, quindi, non potrebbero essere utilizzati diversamente. In altre parole: ho trovato una rosa che non ho creato io e che non corrisponde al mio modo di vedere il gioco, quindi non posso che continuare sulla falsariga almeno fino a quando non avrò nuovi giocatori scelti da me.
Se davvero fosse così, non si può che aspettarsi un calciomercato incisivo e laborioso, fatto di tante cessioni (con il monte ingaggi che ha, la società non può certo permettersi di aggiungerne ancora) e di altrettanti arrivi, sul tipo, insomma, di quello fatto da Balzaretti due anni fa. I due obbiettivi non sono certo facili perchè, da un lato, dovrebbero lasciare Vicenza giocatori non propriamente appetibili e dallo stipendio oneroso e, dall’altro, per rimpiazzarli servirebbero profili di qualità e personalità che, in questa sessione, non sono certo tanti.
I trasferimenti di metà stagione si chiudono a fine gennaio e ci sono altri tre turni da giocare con la rosa in via di ristrutturazione. Senza contare che si darà priorità alle uscite e che si dovrà dare ai nuovi il tempo di contestualizzarsi, sempre che arrivino in condizione di scendere subito in campo. Ci si deve aspettare, quindi, un lungo periodo di aggiornamento e di revisione prima di vedere in campo il Vicenza-2? Le premesse fanno temere che sarà così, ma non c’è tutto questo tempo a disposizione per far tornare la squadra competitiva e sintonizzata alle aspettative.
Vecchi non ha il profilo di allenatore che fa i miracoli quanto, piuttosto, quello di un tecnico pratico e concreto. Ricordiamo che la sua FeralpiSalò ha vinto lo scorso campionato pur non avendo chissà che rosa e giocando senza fronzoli ma con ammirevole continuità. Quindi anche a Vicenza non aspettiamoci rivoluzioni e cambi di marcia pirotecnici ma un lento e costante upgrade, che porterà a regime la squadra in primavera.
Il compito del nuovo allenatore è complicato perchè deve trovare soluzioni a problemi importanti come i pochi gol segnati, come la congenita lentezza del centrocampo, come la incapacità di cambiare gioco durante la gara e in funzione dell’avversario, come la composizione della difesa. Problemi che non si risolvono tutti dall’oggi al domani, è evidente. Quello che, invece, Vecchi può fare subito e presto è dare ai suoi giocatori un po’ di anima e di combattività in più perchè, al momento, anche un’avversaria di medio-bassa classifica riesce a imbrigliare i biancorossi.

GIANNI POGGI

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