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Quando il gioco diventa dipendenza

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Nella prima mattinata della due giorni nazionale che si tiene a Vicenza, Moica ha proposto una tavola rotonda sul tema delle dipendenze, un tema molto sentito da questa Associazione che lo sta contrastando da anni.

Coordinati dalla professoressa Francesca Carli, dopo il saluto portato dall’on. Elena Bonetti e l’introduzione della presidente Nazionale Moica Anna Vitali e dalla padrona di casa, la presidente Moica Vicenza, Gianna Franchin si sono confrontati su questo tema scottante il Presidente del Forum nazionale delle Associazioni Familiari Adriano Bordignon, Raffaele Colombara, insegnante e consigliere comunale di Vicenza e il sociologo Maurizio Fiasco.

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Raffaele Colombara, impegnato per anni su questo tema, ricorda come oggi molte persone spendono in giochi d’azzardo tanto quanto spendono per mangiare. “Lo Stato crede di incassare soldi dai giochi legalizzati, in realtà ne spende molti di più per curare le persone che si ammalano di ludopatia. Senza contare le spese sociali delle tante famiglie che per colpa del gioco vanno a pezzi”.
Fino a qualche tempo fa si credeva che le sale da gioco fossero un problema di ordine pubblico. “Oggi invece dobbiamo tutti renderci conto che siamo di fronte ad un problema di ordine sanitario” sottolinea Colombara.
Il rischio che la questione perda di interesse e vada fuori moda c’è. Il gioco si sta spostando dalle sale fisiche alle piattaforme on-line. Sono meno controllabili e più “riservate”. “Ma attenzione – richiama il professor Colombara – dobbiamo tornare sul pezzo. Anche perché le dipendenze spesso sono correlate ad altre dipendenze. Un antidoto sta nel ricostruire la rete sociale nelle piazze delle nostre città. La comunità fisica, non quella virtuale, si dimostra un antidoto contro queste dipendenze”.

“La famiglia è di tutti” afferma Bordignon e “le donne svolgono un ruolo importante e nel contempo difficile. Non vivono mai su una piattaforma stabile. Eppure la famiglia è il più grande laboratorio di socializzazione”.

Il prof. Maurizio Fiasco si è invece soffermato sul “capitale umano” della nostra società che è stato “raccontato dal grande romanzo famigliare italiano durante la pandemia”.
Purtroppo le strategie industriali entrano prepotentemente ogni giorno nelle abitudini delle famiglie. Cominciano fin dai piccoli proponendo stili errati di alimentazione, promuovendo stili di vita fuorvianti, costruendo giochi che alimentano fin da bambini emozioni che inducono a patologie differenti. Sono molte per Fiasco le patologie che vanno dall’acquisto compulsivo al tabagismo, all’abuso di cibo spazzatura all’alcolismo, dal gioco d’azzardo all’uso di droghe leggere e pesanti. Una politica di marketing diffusa cerca di contrapporsi anche agli studi seri che vengono presentati dall’Istituto Superiore della Sanità. “La dopamina economy fa vittime ogni giorno. I sistemi della ricompensa basati sul ciclo di attivazione della dopamina si stanno rivelando una strategia efficace per il marketing online, stimola gli acquisti e spinge sui giochi compulsivi. Durante il periodo della pandemia la “casalinga”, al pari di un amministratore delegato della famiglia, ha gerarchizzato spesso le priorità nel progetto di vita delle famiglie”.
Il contrasto rispetto alle sovrastrutture che il marketing cerca di imporre si è sentito durante il covid. “Ora siamo tornati tutti più liberi. Compresi i giovanissimi”. Ma ricordiamoci quello che disse il grande pedagogo Mario Lodi che sintetizzava così: “Da grandi siamo quei giochi che abbiamo giocato da piccoli”.
Il denaro, riassume Maurizio Fiasco, è il premio nel gioco d’azzardo. E i giochi su internet sono sempre più subdoli e sempre meno controllabili. “E’ un nuovo orizzonte su cui bisogna dettare nuove regole. Un tema di non facile soluzione”.

Termina il sociologo Fiasco: La semantica dell’era Covid è stata la solidarietà e la concretezza. Le distanze sociali si sono ridotte. La donna è tornata al centro della famiglia che è riuscita a ridare un ordine ed un senso a molte cose. Oggi il Cigno Nero della inflazione e i conseguenti tassi di interesse che salgono stanno facendo aumentare di nuovo le disuguaglianze”.
Si riaprono così le valvole delle frustrazioni, dei risentimenti personali, delle accidie. “E’ il brodo di coltura delle dipendenze di varia natura. E quindi della ludopatia”.

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