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CECCON, LA NUOVA PELLEGRINI

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Incontriamo Anna Vallarsa, la prima allenatrice di Thomas Ceccon, il nuotatore del momento…

“Thomas è arrivato da me alla Leosport di Creazzo nel settembre 2009 che aveva otto anni. Non aveva ancora l’età per fare agonistica che si inizia l’anno successivo. Lui è arrivato col fratello Efrem che gareggiava come Esordiente. Siccome venivano fin da Schio 4-5 volte alla settimana abbiamo fatto in modo che si allenassero assieme nello stesso gruppo per motivi logistici. Per lui non è stato un problema allenarsi con bambini più grandi. Era molto ‘affamato’ e aveva tanta voglia di provare cose nuove.”

Come mai i suoi genitori hanno scelto la piscina Leosport di Creazzo essendo di Schio?

“La famiglia cercava un ambiente nuovo in cui far crescere Efrem e Thomas e hanno scelto noi perché ci eravamo fatti conoscere con le imprese di Gigliola Tecchio di Sovizzo che aveva partecipato ai Mondiali e di Martino Lucatello di Arzignano che aveva fatto i Mondiali Juniores. Eravamo una bella realtà che poteva offrire loro grandi prospettive. In particolare loro padre Loris cercava un ambiente sereno, con un certo ordine e disciplina legati ad una crescita sportiva. Penso che sia stata una scelta azzeccata…”

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Thomas da piccolo

Il suo ricordo di Thomas da piccolo. Che bambino era?

“È sempre stato molto curioso ed appassionato del nuoto. Mi ricordo che quando davo qualche consiglio tecnico o raccontavo un aneddoto che riguardava il nuoto mi guardava sempre con i suoi occhioni come stessi raccontando una favola. Pendeva proprio dalle mie labbra. Ma la cosa interessante che lo contraddistingueva da tutti gli altri è che poi quelle indicazioni, quei suggerimenti, li faceva propri, li provava e li metteva subito in pratica. Questa voglia di fare cose diverse, di sperimentare, fa parte del suo DNA. (NdR Da tenere presente che proviene da una famiglia in cui i genitori sono stati sportivi di livello: Loris pentatleta, Gioia campionessa italiana di pattinaggio a rotelle).”

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Thomas qualche anno fa

Questa sua particolarità è uno dei motivi per cui è un nuotatore ‘multidisciplinare’?

“Questo è un ‘imprinting’ che gli ho dato io, perché lui si stancava molto facilmente. Da piccolo la sua attenzione calava presto per cui continuando a cambiare stile gli davo stimoli sempre diversi. All’inizio siamo partiti, come solitamente si fa, dal dorso perché non c’è il problema della respirazione come negli altri stili. È lo stile più facile, si galleggia a pancia in su, si incomincia a ‘mettere le gambe’ e alla fine si aggiunge la ‘bracciata’. Poi siamo passati allo stile libero e agli altri.”

Difficile pensare ora in che stile Thomas potrà essere più forte…

“Ora come ora non gli mettiamo limiti. La sua forza è proprio quella. Non gli piace rimanere imbrigliato in una categoria anche se per i prossimi Giochi Olimpici privilegerà il dorso. Poi si vedrà.”

Thomas entra in vasca sempre con la convinzione di poter vincere…

“Questa è il suo modo di interpretare il nuoto. Avere uno spirito vincente è importantissimo e ti fa vincere di più. E poi abbiamo una squadra azzurra agguerritissima che fa ben sperare nel futuro. Basti pensare che lo scorso anno ai Mondiali di Budapest abbiamo vinto la 4×100 mista davanti addirittura agli Americani… Un risultato come questo deve dare agli Azzurri la consapevolezza delle loro grandi potenzialità.”

C’è molta compattezza nella Nazionale azzurra…

“Sono un gruppo più o meno di coetanei e di amici che stanno molto assieme anche al di fuori delle competizioni. Questo aiuta molto a creare la giusta amalgama.”

A suo tempo aveva intravisto quello che poteva diventare Thomas?

“Sì. Sorrido pensando a quando gli facevo fare cose noiose che non gli piacevano e per incoraggiarlo e motivarlo gli dicevo ‘vedrai che, quando andrai alle Olimpiadi, mi ringrazierai…’”

Anna, dopo i primi anni con Lei, poi Thomas è passato sotto le ali protettrici di Alberto Burlina, che è il suo compagno...

“Sì, Thomas ha avuto come allenatori solo me e lui. Adesso si prepara al centro federale di Verona perché lì c’è una piscina olimpionica coperta in cui si può allenare al meglio. Ma io sono ancora nel suo staff e ci vediamo ogni settimana. Siamo cresciuti tutti assieme e per Thomas Creazzo è come la sua casa.”

Thomas Ceccon, lo Scledense di Creazzo che, tutti speriamo, diventi la nostra Pellegrini…

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Thomas con Anna Vallarsa e Alberto Burlina
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