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VALENTINA CAZZOLA  CAPO COMITIVA ALLA GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTÙ  

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Difficile non conoscere a Montecchio Maggiore Valentina Cazzola non foss’altro per il fatto che è parte attiva della comunità parrocchiale di Montecchio Maggiore, più precisamente della unità pastorale che oggi unisce tutte le realtà da Alte Ceccato alla Valle.
“Do una mano nell’organizzazione e programmazione delle attività parrocchiali e mi piace farlo perché credo molto nei giovani, mi piace che siano loro date le giuste occasioni di crescere e capire. La pandemia li ha bloccati molto. Per fortuna ora è tornata la voglia di speranza e di fiducia, il desiderio di farsi sentire ed essere considerati per quello che sono.”
E Valentina lo sa bene, anche perché è reduce dalla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona, dove ha accompagnato uno dei pullman partiti dalla diocesi di Vicenza.
“La mia prima volta a Cracovia nel 2016 e ci sono andata perché avevo voglia di vivere questa esperienza, oggi, sono più grande e quindi ho partecipato nel ruolo di referente accompagnatore, capocomitiva insomma!”
Un compito di responsabilità al quale è addestrata, non solo per l’esperienza in parrocchia, ma anche per i ruoli che ha assunto nel frattempo all’interno della Diocesi, dove cura la comunicazione seguendo i social della pastorale giovanile e fa parte dell’equipe organizzativa della associazione “Quelli dell’ultimo” per far vivere un Capodanno diverso, di festa, ma anche di condivisione e di servizio verso gli altri.
E non basta perché fa parte della Associazione VIP, viviamo positivo Italia, altra azione di volontariato di sostegno là dove vi sia disagio di qualsiasi tipo attraverso la clownterapia.

Ebbene si, Valentina fa anche questo!
“Promuovere il pensiero positivo , la fiducia nei confronti degli altri e della vita è fondamentale e se lo si fa facendo sorridere e divertire si è sicuri di essere più incisivi. Il volontariato “clown” ti porta negli ospedali a contatto con realtà delicate, fragili e per questo c’è bisogno di formazione continua. Adoro questi momenti di addestramento all’improvvisazione perché mi metto in gioco per gli altri, ma intanto conosco ancora più a fondo me stessa”.

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Le immagini di Valentina clown sono significative di quanto afferma. Sicuramente è estroversa, allegra di natura, con un sorriso che spesso sfocia in risata piena ,coinvolgente e rassicurante e quindi è indubbio che sta nelle sue corde la clown terapia. Ma ci vuole coraggio, ci vuole tanto spirito di dedizione per preferire al relax del dopolavoro, l’impegno in ospedale o nei centri di accoglienza.
“Determinante per me è stato l’aver fatto il cammino di Santiago di Compostela. Lì è avvenuta la svolta, perché non si tratta solo di camminare e faticare. Il viaggio è essenzialmente interiore, si scopre chi si è e che cosa si vuole fare della propria vita. E io ho scelto di aiutare gli altri. Ho scelto di imparare ad uscire di casa e fare sempre qualcosa di buono e di bello.”
E buono e bello è stato accompagnare i ragazzi a Lisbona.
” Le Giornate sono state tutte intense sia sul piano della socializzazione che della preghiera. Un crescendo di emozioni che passa attraverso momenti di preghiera comune, riflessione, condivisione con giovani da tutto il mondo, di canto e di allegria per arrivare al momento per me più significativo, la Veglia Eucaristica. Una notte di preghiera e di silenzio, migliaia di ragazzi e nessuno che parla, solo silenzio, sembra impossibile e poi arriva il giorno e la messa con il papa e la preghiera diventa gioia e condivisione di valori, i miei valori, l’amore, l’amicizia la fede.”
Delle parole del papa Valentina ha colto alcuni importanti passaggi: la gioia è missionaria, non è per uno, è per portare qualcosa…E’ guardare all’altro con fiducia.
“ Bisogna capire innanzi tutto dove si è e con chi si sta bene e poi mettersi in ascolto perché la società sarebbe migliore se ci ascoltassimo di più. Purtroppo ci ascoltiamo e ci cerchiamo troppo poco. Si opera un po’ in sordina: c’è bisogno di più coraggio, perché avere fede, credere è un atto di coraggio ma ci stiamo dando da fare insieme a tanti giovani.
Alla fine dell’intervista risulta chiaro che la nostra giovane montecchiana è una ragazza generosa, estroversa, allegra, ma anche coraggiosa, sensibile, attenta agli altri. Ma soprattutto:” Sono Valentina e sono felice!”

Rosanna Frizzo

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