4.500 SCOUT AL PARCO DELLA PACE PER I CINQUANT’ANNI DI AGESCI
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Lo scrittore francese Michel Houellebecq sostiene che “vivere senza leggere è pericoloso, ci si deve accontentare della vita, e questo comporta notevoli rischi”, rischi che la Biblioteca Comunale di Bolzano Vicentino si è proposta di evitare attraverso un’interessante iniziativa in atto già da qualche anno, ma rilanciata pochi giorni fa.
Il “Gruppo di lettura del tè letterario” della biblioteca “G.B. Duso” ha infatti promosso una campagna di reclutamento rivolta sia a chi ha già la passione per la lettura e abbia interesse a intessere un confronto e uno scambio di riflessioni con altri bibliofili, ma anche a chi sia alla ricerca di stimoli e motivazioni per dedicare parte del proprio tempo libero ai libri e alle storie che custodiscono.
Un’iniziativa aperta dunque a tutti dal momento che, come riportato nell’annuncio social, i requisiti per aderire sono solo due: la voglia di leggere e di condividere le curiosità ispirate dalla lettura e lasciare il proprio nominativo e un recapito in biblioteca entro metà febbraio per poi poter essere contattati per il primo incontro.
Claudia Iseppi, responsabile della biblioteca, ci ha spiegato maggiormente nel dettaglio com’è organizzato il gruppo.
Come è nato e come si è evoluto il gruppo di lettura?
Il gruppo è nato nel 2015 e nel tempo ha subito varie evoluzioni, con la costante di un’importante presenza femminile che tuttavia, a causa della battuta d’arresto determinata dal Covid e protrattasi fino al 2022, si è ridotta nel 2023 a solo cinque/sei unità. Dal momento che le signore rimaste sono in pensione hanno sentito la mancanza di giovani studenti e di conseguenza la necessità di rinverdire il gruppo, motivo per cui sono alla ricerca di nuove leve. Inoltre nel corso del tempo le persone che frequentano la biblioteca cambiano, così come variano le esigenze personali e la recente promozione sui social delle attività del gruppo serve a chi vive a Bolzano della presenza di uno spazio di aggregazione e confronto.
Quali sono gli obiettivi che si pone?
L’obiettivo principale è quello di dare uno spazio sia di tempo che di incontro e condivisione alla cittadinanza. Si tratta dunque di uno spazio che nasce con l’idea di accogliere chiunque ami la lettura e la condivisione di gusti e spunti provenienti dal piacere della lettura, espandendosi poi anche su temi più ampi inerenti l’ambito sociale. Un paio di mesi fa, ad esempio, con l’esplosione della discussione sui femminicidi si è aperto un confronto sulla violenza e sui rapporti abusanti che spesso le donne sono abituate a vivere nelle loro relazioni.
Quale libro si sente di consigliare a chi è restio a dedicarsi alla lettura?
È una domanda difficile dal momento che lettori e lettrici sono diversissimi e ognuno ha un gusto particolare per le storie. Per i più giovani mi sentirei di suggerire la lettura del libro La più grande di Davide Morosinotto, un romanzo del genere young adult pensato per i ragazzi, ma che ha piani di lettura per adulti dal momento che con alcuni passaggi più aspri e duri racconta la crescita della protagonista in un connubio tra realtà e fantasia.
Un altro progetto attivo è quello del Giornalino della biblioteca: di cosa si tratta?
Il progetto del giornalino è in piedi già da un po’ di anni ed è partito con l’idea di includere maggiormente nella vita cittadina i ragazzi con disabilità che frequentano il centro diurno “Zorbaget” di Bolzano. Seguendo le indicazioni del bibliotecario redigono il giornalino dedicando uno spazio sia alle novità editoriali acquistate dalla biblioteca e ai consigli di lettura che al racconto di esperienze individuali e collettive vissute al centro. Inoltre in determinate occasioni, come la Giornata contro la violenza sulle donne o il Giorno della Memoria, si possono trovare specifici consigli di lettura oppure rubriche dedicate al tema. I ragazzi e le ragazze hanno un’attività formativa anche dal punto di vista informatico poiché c’è un approccio diretto e non fine a sé stesso alla tecnologia, approccio che porta poi ad una creazione concreta.
GIACOMO CANDONI
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