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LR Vicenza. In Largo Paolo Rossi 9 ancora tutto tace

Diana Matteassi

Magari nei prossimi giorni il calciomercato biancorosso sarà un’esplosione di fuochi d’artificio, ma ad oggi (è il 6 luglio) in Largo Paolo Rossi 9 vige un silenzio tombale. Eppure, fra una settimana, ci dovrebbe essere il raduno della squadra, seguito a breve dal ritiro (se così si può chiamarlo) nell’aria (condizionata) dello Sporting55 di Fellette, il centro sportivo di proprietà di Red Circle (della famiglia Rosso) che è diventato, da ottobre del 2021, anche il centro tecnico della prima squadra dell’LR Vicenza.
Certo, non è che non ci sia una squadra da radunare, solo che è la stessa squadra dell’anno scorso, protagonista di una stagione non memorabile (vittoria della Coppa Italia a parte), in cui non ha raggiunto e nemmeno sfiorato l’obbiettivo della promozione in Serie B.
L’unica defezione sarà quella di Giacomelli, a cui non è stato rinnovato il contratto e che ha lasciato il Vicenza dopo undici campionati, spaccando anche in quest’occasione a metà i tifosi: una parte ha festeggiato l’addio aggiungendo magari un “era ora!”, un’altra si è sdilinquita in riconoscimenti alle gesta e alla fedeltà del “capitano”.
Se la rosa è rimasta senza altre modifiche, c’è stata invece una bella rinfrescata nei quadri tecnici, da cui sono usciti quasi in contemporanea l’allenatore Dan Thomassen (anche per lui contratto non prolungato), il direttore tecnico Francesco Vallone e quello sportivo Federico Balzaretti. Per questi ultimi due si è trattato di risoluzione consensuale del contratto.
Dalla fine dell’attività agonistica 2022-2023 (31 maggio, gara di ritorno a Cesena dei Quarti di Finale dei play off) sono trascorsi 35 giorni di una fase, normalmente dedicata dalle società alla costruzione della squadra per l’annata successiva, in cui l’LR Vicenza ha tenuto un profilo per così dire bassissimo, con una comunicazione limitata a un paio di sporadiche dichiarazioni del presidente Stefano Rosso e dell’ad Rinaldo Sagramola.
Questo torpore è stato spezzato in tre giorni (dal 24 al 26 giugno) dal duplice annuncio dell’ingaggio del nuovo tecnico e del nuovo ds, Aimo Diana e Luca Matteassi (nella foto di Giacomo Candoni con l’ad Sagramola), solo il primo dei quali era entrato nel novero dei possibili successori di Thomassen, mentre dell’ex dirigente del Piacenza nessuno aveva fatto il nome.
Prima dell’avvento dei due, la tifoseria si era assai preoccupata a cospetto di tanta riservatezza sul futuro della squadra del cuore e aveva cominciato ad alimentare legittimi dubbi sulle reali intenzioni della società. Anche perchè i segnali che provenivano dal board biancorosso erano univoche nel predicare pazienza e nel raccomandare di non aspettarsi grandi sorprese dal calciomercato.
Molti si aspettavano che l’entrata in attività di Diana e Matteassi, per quanto obbiettivamente tardiva rispetto ai tempi ordinari di programmazione tecnica, portasse in rapida e immediata sequenza le attese mosse di mercato della nuova coppia. Ed invece, dopo una decina di giorni, ancora nulla si sa su chi va e su chi resta, sui necessari rinforzi per quella che è stata una delle peggiori difese del girone, sul futuro portiere titolare, sul probabile sfoltimento di un attacco sovrabbondante.
Vero che il calciomercato è cominciato ufficialmente solo da sei giorni (ma questo vale per il deposito dei contratti in Lega, le trattative possono essere chiuse anche prima) e che si concluderà, fra due mesi, il 1° settembre. Altrettanto evidente è che, almeno in Serie C, quasi tutte le società stanno lavorando senza fretta su acquisti e cessioni e l’impressione che ne deriva è che ci siano per tutti pochi soldi da investire.
Ma dall’LR Vicenza, re del mercato un anno fa, ci si sarebbe aspettato qualcosa di più, pur nella consapevolezza che – come ha chiarito Diana nella conferenza stampa di presentazione – non ci saranno rivoluzioni nella rosa se non per aggiunte mirate in tutti i reparti e che saranno piuttosto i giocatori che rimarranno a doversi adattare e a rendersi disponibili al nuovo modulo.
Vedremo se Diana riuscirà a convertire anche certi giocatori che, l’anno scorso, non erano sembrati così malleabili e coinvolti nel progetto tecnico-tattico, come si sarebbero aspettati prima Baldini e poi Modesto che hanno fatto le spese anche di questo.
Con buone probabilità, dunque, in ritiro andrà gran parte dei biancorossi della stagione precedente e ci si può ragionevolmente aspettare che le cessioni precedano gli arrivi, in conformità a un budget che potrebbe risultare ridimensionato rispetto a quello della scorsa stagione. La sfida sarà trasfondere in quella rosa motivazioni e atteggiamenti più consoni alla categoria. Non per niente sono stati scelti Diana e Matteassi, uomini di Serie C.



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