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Arriva l’estate, finisce la scuola, è tempo di stage in azienda.

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Dopo le restrizioni Covid, la scuola torna a regime e quindi riparte, per tutti gli studenti del triennio superiore, l’attività di Alternanza Scuola Lavoro, oggi denominata PCTO, ovvero percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento. Ogni Istituto organizza queste fondamentali attività che avranno il loro momento di valutazione finale all’esame di Stato, durante la prova orale.

Intorno a queste esperienze si è molto dibattuto: studenti e famiglie hanno protestatomolto, molte richieste di cambiamento sono state presentate, specie in termini di sicurezza sul posto di lavoro o di riconoscimento economico delle attività svolte in un periodo di vacanza.

“Mi hanno affidato un ruolo non compatibile con i miei studi.” “Non ho studiato per fare fotocopie!” “ e poi “Chi mi paga?”. Rincara la dose il genitore: “Povero ragazzo che si deve svegliare presto per non vedere neanche un patacchino!”

Chiariamo bene le idee!

Innanzi tutto l’esperienza non dura tutta l’estate. Si tratta di un primo approccio con il mondo del lavoro ed è l’occasione per dimostrare quelle che vengono definite dagli esperti le soft skills, ovvero le cosiddete competenze trasversali, capacità di rapportarsi agli altri, di cogliere la specificità di un determinato settore produttivo e rapportarsi adeguatamente ad esso, di individuare problematiche e cercare di risolverle. Essere flessibili e quindi accettare anche di fare le fotocopie e poi magari darsi da fare per affrontare altro, mostrarsi cioè disponibili, interessati… Di certo non sbuffare.

Ci sono studenti che entrati in azienda ci sono rimasti, tanto sono piaciuti al datore di lavoro o al responsabile delle risorse umane e ragazzi che sono scappati via senza considerare che al momento di essere valutati per il proprio curriculum conta aver fatto l’alternanza e affrontato esperienze lavorative anche non in linea con gli studi effettuati.

La storia del ragazzo che ha fatto il cameriere il sabato e la domenica e per questo è stato preferito ad un altro che ha vissuto protetto, lontano dal mondo del lavoro, è vera e comprensibile perché Il merito è la somma dei risultati scolastici acquisiti, ma anche delle esperienze vissute in ogni ambito: artistico, sportivo, sociale e lavorativo.

L’stituto Ceccato di Montecchio Maggiore ha fatto la storia dei rapporti tra scuola e azienda in quanto fu il primo, quando era sede staccata del Luzzatti per l’indirizzo economico, ad avviare l’attività di simulazione di impresa. Un’aula dove gli alunni avevano ricreato un vero ufficio e mettevano in pratica quanto imparato sui libri.

L’esperienza dell’IIS Ceccato

Inoltre, sin dalla fine degli anni novanta, ogni estate, un nutrito gruppo di studenti della sede di Piazzale Collodi veniva accolto da aziende del territorio per stage che duravano almeno 5 settimane o tutta l’estate con grande riscontro sia da parte delle aziende stesse che delle famiglie. Certo Montecchio non era l’unica realtà, ma poche scuole in provincia di Vicenza organizzavano stage.

Quando poi è stata avviata la riforma della scuola superiore proprio questi progetti sono diventati tappe fondamentali del percorso di formazione.

Forte dell’esperienza accumulata negli anni l’IIS Ceccato, con i suoi 5 indirizzi, tecnologici e professionali, non ha certo avuto problemi ad organizzare quelle che un tempo era denominate ASL, oggi PTCO.

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La prof.ssa Sabrina Tamiozzo è referente della Commissione PCTO, il gruppo di lavoro che organizza, gestice e valuta il lavoro estivo in azienda e ha dovuto far fronte alle forti polemiche, da parte di studenti e genitori, sulla questione sicurezza, dopo gli incidenti mortali che hanno visto coinvolti proprio studenti in alternanza.

“Devo dire che una certa incertezza dopo questi avvenimenti c’è stata sia da parte delle famiglie che dei ragazzi, le stesse aziende in alcuni casi si sono bloccate.

Ma sono uscite nuove linee guida da parte della Regione Veneto e dell’ Ufficio Scolastico Regionale , INAIL, Vigili del Fuoco e Aziende ULSS, che hanno ben delineato i diversi campi d’azione rassicurando scuola, aziende e famiglie e che potrebbero diventare modello per tutte le regioni. Oggi le aziende sono chiamate a sottoscrivere due autocertificazioni molto precise in fatto di attenzione alla sicurezza e questo ha determinato qualche titubanza che noi, come scuola, abbiamo cercato di superare facendo capire che le richieste non comportano nulla di più della quotidiana attenzione che si deve porre alla sicurezza nei diversi reparti. Così abbiamo rinsaldato la collaboarazione con molte aziende e i diversi progetti sono partiti, con poche novità per l’indirizzo professionale, Manutenzione e Assistenza Tecnica, e per il Tecnico, Maccanica Meccatronica, che trovano immediato collocamento degli studenti nel tessuto economico che fa riferimento all’istituto. Per l’indirizzo informatico, oltre all’inserimento dei ragazzi in aziende specifiche della zona, sono state avviate attività in accordo con il museo della Grande Guerra e l‘ Associazione Imprese Storiche per la creazione di un spazio che racconti le storie di impresa. I nostri ragazzi entrano in questi progetti per catalogare e digitalizzare, ma anche per inventare modalità nuove di comunicazione. Sono attività di lungo respiro che potranno avere in corso d’opera inaspettate evoluzioni.”

La prof.ssa Tamiozzo ha un rapporto molto stretto con il mondo del lavoro, avendo per 15 anni operato come ispettore, ma ci racconta che la sua passione è sempre stata l’insegnamento e in particolare quello rivolto ai ragazzi speciali e così ha sostenuto il concorso per diventare docente di sostegno. Entrata nella scuola, ha subito messo a disposizione le sue competenze, anche partecipando al tavolo provinciale che sta elaborando le linee guida per PCTO e disabilità, soprattutto in ambito sicurezza:” Il Ceccato è capofila in questo in quanto, fin da subito, ci si è preoccupati della sicurezza di ragazzi che, nonostante la disabilità, hanno il diritto di sperimentare il mondo del lavoro”.

In questi giorni gli studenti delle classi quinte del Ceccato saranno chiamati ad illustrare, in sede di colloquio d’esame, l’esperienze PCTO svolte e avranno sicuramente l’opportunità di dimostrare che effettivamente i contatti con il mondo del lavoro li hanno fatti crescere e soprattutto li hanno aiutati ad intravedere il loro futuro.

“Il percorso PCTO è fondamentale per i ragazzi e per le scuole che non devono essere staccate dalla realtà economica e professionale, ma soprattutto non possono sottovalutare un’ esperienza che fa crescere gli studenti che diventano sicuramente più maturi e responsabili. Se poi vengono valorizzati, se respirano entusiasmo, si caricano di entusiasmo a loro volta e il gioco è fatto. Diventano epressione del valore del loro percoso di studi e, quindi, dell’Istituto stesso.”

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