Milena Cecchetto fa retromarcia e da Venezia, dov’è consigliera regionale della Lega dal 2020, torna nella sua Montecchio Maggiore, di cui è stata sindaca dal 2009 al 2019, come candidata prima cittadina del Centrodestra. Puntualizzazione doverosa: candidata del Centrodestra unito, perchè i tre partiti di Governo la sostengono come un tutt’uno, ben diversamente da quanto sta accadendo in altri Comuni e, più in prospettiva, in Regione, dove Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia stanno sgomitando per candidature attuali e future.
L’annuncio di quella di Cecchetto, che era un segreto di Pulcinella perchè se ne parlava da tempo, è stato fatto in un incontro che si è tenuto nell’iconico Castello di Giulietta ed a cui ha partecipato il fior fiore della coalizione: per la Lega il segretario veneto Alberto Stefani, il presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti, il segretario provinciale Denis Frison e le senatrici Erika Stefani e Mara Bizzotto; per Fratelli d’Italia il coordinatore provinciale Silvio Giovine e l’ex sindaco di Vicenza Francesco Rucco; per Forza Italia il senatore e segretario provinciale Pierantonio Zanettin (in remoto) e la coordinatrice bassanese Rossella Olivo (proprio lei che, a Bassano, ha guidato il fronte anti Finco, candidato Lega).
Il ritardo con cui Cecchetto ha resa pubblica la propria candidatura è spiegato, nei corridoi della politica locale, con la necessità di superare le reticenze su di lei soprattutto di FDI. Per il partito di Giorgia Meloni pare si sia battuto, a favore di un candidato diverso, l’altro consigliere regionale Joe Formaggio, protagonista con Cecchetto del boccaccesco episodio di molestie sessuali nei confronti della collega, che gli è costato un periodo di sospensione dal partito.
Se il Centrodestra è riuscito a varare a Montecchio Maggiore l’alleanza che, altrove in Veneto, non è riuscito a assemblare, evidentemente ci dev’essere stato un intervento del nazionale dei tre partiti, che ha tagliato la testa al toro e messo in riga i litigiosi capi locali.
Poi si vedrà se la coalizione funzionerà davvero e non ci sarà, magari, fuoco amico su Cecchetto che, comunque, un avversario ce l’ha già e proprio a casa sua. È Gianfranco Trapula, sindaco uscente e iscritto alla Lega, che aveva annunciato con largo anticipo l’intenzione di candidarsi per il secondo mandato e che, fra due mesi, dovrebbe presentarsi con una lista civica.
La base elettorale di Trapula è la stessa di Cecchetto (già sua vicesindaca per due anni) e la scelta della Lega di scaricarlo dopo il primo mandato certo non porterà pace e armonia all’interno del turbolento partito di Luca Zaia, dilaniato da polemiche ed espulsioni. Bisognerà vedere, in chiave locale, se Trapula potrà catalizzare gli scontenti della linea-Salvini (un po’ quello che sta facendo Toni Da Re a Vittorio Veneto) e gli elettori degli altri partiti della coalizione pro-Cecchetto che non apprezzano l’eventuale ritorno della ex sindaca.
C’è, infine, una domanda che molti si fanno e che resterà probabilmente senza risposta: perchè Cecchetto abbandona, con un anno di anticipo sulla scadenza, il più prestigioso (e remunerato) ruolo di consigliere regionale di maggioranza per rituffarsi nella ben più modesta e circoscritta amministrazione del suo paese?
GIANNI POGGI