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GIUBILEO 2026. IN GRAVE RITARDO L’ORGANIZZAZIONE (E LA MADONNA È ANCORA IN DOGANA)

Monte Berico

La copia della statua della Madonna di Monte Berico, che doveva partire in agosto per fare tappa nei 42 circoli dell’Ente Vicentini nel mondo sparsi in quattro dei cinque continenti, non si è mai messa in viaggio ed è ancora in dogana.
È solo uno dei tanti ritardi accumulati sul percorso del “Giubileo della rinascita”, un’iniziativa lanciata dal Comune di Vicenza all’inizio di marzo del 2022 in occasione del seicentesimo anniversario della prima apparizione della Madonna a Vincenza Pasini a Monte Berico, il 7 marzo 1426. Un progetto che – come dichiarò l’allora sindaco Francesco Rucco nella conferenza stampa di presentazione – “prevede, innanzitutto, significativi interventi di riqualificazione del sito, dai portici e alle scalette, e iniziative per l’accessibilità e la promozione dei luoghi”. Il riferimento alla “rinascita” nel nome del progetto si spiega, per i promotori, perchè il Giubileo vede nella Basilica di Monte Berico il volano della ripresa religiosa, sociale ed economica del territorio.
Il sindaco Rucco si mosse, effettivamente, con largo anticipo, addirittura quattro anni prima della ricorrenza, perchè di lavoro ce ne sarebbe effettivamente molto da fare: la riqualificazione dei Portici e delle Scalette di Monte Berico, il restauro di opere all’interno del Santuario, la valorizzazione del Museo di religiosità e pietà popolare, e, allargando l’ottica degli interventi, i collegamenti tra la città e il santuario con il potenziamento del servizio pubblico e del servizio taxi.
L’obbiettivo principale non è propriamente religioso. Spiega, infatti, il comunicato stampa del Comune del 3 marzo 2022, che “il santuario dovrà diventare sempre più attrattore di un turismo religioso-culturale «accessibile», che privilegi l’accoglienza diffusa sia in centro storico sia nelle vicine zone rurali, sia aperto alle diverse forme di disabilità (motorie, visive o legate alla condizione ell’anziano), e promuova pacchetti «su misura» per i tanti diversi pubblici potenzialmente interessati a questa meta (cicloturismo, trekking, enogastronomico…)”.
“Il nostro obiettivo – spiegava il consigliere comunale delegato Valter Casarotto – è quello di portare i pellegrini del santuario a diventare turisti della città e i turisti di Vicenza a trasformarsi in pellegrini di Monte Berico” e aggiungeva l’assessore alle attività produttive Silvio Giovine “andiamo a sviluppare uno dei segmenti turistici più importanti per il nostro territorio, ovvero quello culturale religioso”.
Fra le iniziative non poteva mancare “la riscoperta del legame tra il santuario e la storia vicentina, con l’organizzazione di convegni di studio e specifiche attività da proporre alle scuole del territorio, in collaborazione con la direzione scolastica provinciale”.
Per passare dal progetto alla sua concretizzazione si istituivano e cominciavano ad operare ben tre comitati: quello istituzionale (presieduto da Rucco), quello scientifico (con a capo padre Gino Alberto Faccioli) e quello esecutivo (presidente Silvio Giovine). In tutto ventun persone, fra cui il presidente del Consiglio Regionale Roberto Ciambetti, il presidente della Camera di Commercio Giorgio Xoccato, il direttore del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari Giuseppe Barbieri, il presidente di Confcommercio Vicenza Nicola Piccolo, l’ex presidente di Confartigianato Vicenza e Veneto Giuseppe Sbalchiero, in rappresentanza di Vicentini del Mondo, e l’onnipresente Matteo Marzotto “in qualità di manager esperto in politiche di promozione dell’offerta turistica”. Un vero parterre de roi, insomma. La figura chiave era, però, Valter Casarotto, già presidente mandamentale di Vicenza di
Confartigianato, membro del CDA del CUOA business school e Consigliere comunale della Lista Rucco sindaco, che era vicepresidente sia del comitato istituzionale che di quello esecutivo.
Tutto questo po’ po’ di forze si muoveva, però, come un treno accelerato, tant’è che di concreto, nel primo anno di attività, si è visto pochino: il concorso fra le scuole vicentine per la creazione del logo del Giubileo e la scelta del progetto grafico migliore, un convegno nel marzo di quest’anno e il famoso pellegrinaggio della statua della Madonna che, però, deve ancora partire.
A frenare le iniziative ci sono state le elezioni amministrative, in cui il sindaco Rucco ha mancato la rielezione perchè ha vinto la coalizione di centrosinistra. Si è verificata, così, una soluzione di continuità quanto meno nell’operato politico-amministrativo, visto che Rucco si è dimesso dalla presidenza del comitato istituzionale ed è stato sostituito dalla nuova vicesindaca Isabella Sala e che Fiorvante Rossi ha preso il posto, in qualità di delegato del primo cittadino, di Valter Casarotto, che è comunque rimasto nello staff esecutivo.
Da sei mesi almeno il progetto “Giubileo della rinascita” è sostanzialmente fermo e il ritardo comincia ad essere pesante, in considerazione che, solo per la manutenzione completa dei Portici, servono almeno un paio d’anni. Siamo messi male anche con le risorse: è stato chiesto allo Stato un contributo di 1,2 milioni di euro ma, per ora, non è arrivata alcuna risposta.

GIANNI POGGI



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