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LR VICENZA. NELLA PRIMA TAPPA DEL TRITTICO SETTIMANALE VITTORIA SU UN NOVARA BABBO NATALE

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L’LR Vicenza vince la prima tappa del trittico settimanale battendo il Novara con la firma di Ferrari (nella foto dal sito della società), che mette in rete due dei tre rigori assegnati ai biancorossi. Il successo è avvalorato dalla contemporanea sconfitta interna della Triestina per mano della Virtus Verona, che consente il controsorpasso sull’Unione.
Ma, quella contro il Novara, non è stata la partita perfetta. La prestazione c’è stata solo per parte del primo tempo, fino all’1-0, a cui hanno fatto seguito – com’era già successo in tante altre gare – un progressivo appannamento del Vicenza, un arretrare nei propri sessanta metri, una prevedibilità della fase offensiva. Questo calo nella performance è culminato, dopo appena due minuti dall’inizio della ripresa, nel pareggio dei piemontesi, agevolato da un tutt’altro che ineccepibile atteggiamento dei difensori. Ormai è diventata un’abitudine questa, che ci sia almeno un buco difensivo a gara. Contro il Novara ce ne sono stati addirittura due, perchè, giusto un quarto d’ora dopo l’1-1, il centravanti piemontese Ongaro ha centrato un palo clamoroso.
Un Novara davvero Babbo Natale quello visto al Menti, perchè, oltre ad aver sciupato la palla gol dell’1-2, ha concesso ai biancorossi la bellezza di tre ineccepibili calci di rigore. Difficile trovare un avversario più sprovveduto e comodo, che ha, in pratica, regalato i tre punti alla squadra di Stefano Vecchi. E non si può nemmeno dire che i piemontesi hanno fatto le barricate al Menti, hanno anzi giocato dignitosamente e con ordine, rischiando – rigori a parte – ben poco nel corso della gara.
Hanno, per di più, incassato il secondo gol nella fase in cui giocavano meglio, approfittando anche delle cervellotiche scelte tattiche dell’allenatore vicentino che, con i cambi, disponeva i suoi su uno sbilanciato attacco a quattro. Ci è voluto il terzo omaggio del Novara (e un riassetto più logico della squadra con altri cambi) per cambiare l’inerzia del match a favore dei biancorossi.
In questa partita Vecchi non è stato ineccepibile. Intanto la scelta iniziale di tornare al modulo con due attaccanti supportati da un trequartista è risultata meno redditizia rispetto alla formula con Delle Monache e Della Morte ai lati di Ferrari. Il gioco della squadra sulle fasce è stato di scarso rendimento, sia perchè De Col è ormai chiaro che non ha le stimmate dell’esterno di centrocampo, sia perchè Costa non è ultimamente brillante e continuo e, per di più, nell’occasione ha dovuto lavorare più a presidio che a sostegno della sua corsia. Non disponendo di Talarico a destra e di un’alternativa a Costa a sinistra, Vecchi ha proposto due laterali che hanno contribuito poco o niente alla fase offensiva.
Incomprensibile, poi, il via che il tecnico ha dato a Ronaldo per battere il secondo penalty, tirato malissimo dal brasiliano e parato dall’ottimo Minelli. Mai si saprà perchè non sia andato di nuovo sul dischetto Ferrari, cha aveva appena insaccato il primo rigore con un’ottima esecuzione, privilegiando invece Ronaldo, che già in precedenza ne aveva ciccato un paio (anche Ferrari, se è per quello). Però, stavolta, Vecchi avrebbe dovuto puntare più sulla affidabilità di Ferrari, perchè il raddoppio avrebbe dato tutt’un altra impronta alla partita, anche in vista del mini recupero di mercoledì con la Pro Sesto.
L’impressione che ha dato in questa partita il Vicenza è ancora quella di essere una squadra incompiuta, che alterna fasi di brillantezza a pause ed errori. Il problema principale è la rosa corta a disposizione, che dà poche alternative al tecnico, in particolare in attacco e a centrocampo.
Si è, anche, a fine stagione regolare e la stanchezza comincia a serpeggiare, a maggior ragione per il Vicenza che ha dovuto piazzare una impegnativa rincorsa nei primi mesi dell’anno per tornare nelle prime posizioni. Le possibilità di turn over sono ben poche e questo preoccupa soprattutto in vista dei play off, il cui calendario prevede turni ravvicinati di andata e ritorno sia nella fase nazionale che nelle Final Four e in cui bisognerà fare attenzione ad ammonizioni ed espulsioni.
GIANNI POGGI

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