MAURIZIO SCALABRIN: “UN MIO RICORDO DI VLADIMIRO RIVA”
Un amico a volte non lo frequenti spesso, ma quando capita di incontrarlo o di sentirlo è sempre un piacere. Spesso una emozione. Ecco. Vladimiro
La chiamano la TAV. Ed è tutto un equivoco. Il treno ad Alta velocità è maschile. Quindi andrebbe chiamato il TAV. Se la volete chiamare al femminile, allora l’acronimo giusto sarebbe AV. Ma in realtà nella nostra provincia le velocità consentite e previste non sono da Alta Velocità. Quindi sarebbe più corretto chiamarlo il Treno ad Alta Capacità. Dunque il TAC.
Per il momento (e per altri 3 anni pieni) nella tratta Montebello-Vicenza è Treno ad Alto Disagio. Quindi il TAD. Disagi per le persone espropriate delle case e per le aziende espropriate dei capannoni. Sembra che i ristori siano in linea con i costi oggettivi (bene). Ma poi ci sono le case lambite, i giardini delle case perduti, i disagi per chi abita vicino a cantieri particolarmente complicati, polverosi, rumorosi.
I danni maggiori sono comunque per la viabilità sconvolta. Ponti abbattuti per essere rifatti, arterie chiuse, altre sovraccaricate di un traffico caotico di suo, nella normalità, reso impossibile dalle deviazioni, dai divieti, dalla precarietà.
Ma alla fine ritorna più giusto chiamarlo il TAC. Treno ad Alta Confusione. Perché i tempi dei cantieri non vengono rispettati. E quando si sbaglia di sei mesi su otto ipotizzati, significa alla fine parlare di un errore praticamente del 100 per cento. E poi sembra che tutti i lavori sulla SR 11 conosciuta come Padana Superiore, siano concentrati proprio in queste settimane. Nel tratto tra Alte e Altavilla, i lavori messi a preventivo fin dal lontano 2002 vengono fatti (finalmente ma in modo scoordinato) dopo 21 anni. Ovviamente in coincidenza con ponti abbattuti, deviazioni, e caos. Così il ponte di via Battaglia è ormai comunemente rinominato dai cittadini castellani il Ponte dei Sospiri. Mentre la SR 11 è diventata da questi giorni la Regionale della Coda Perenne.
P.S. Tenuto conto dell’evidente nervosismo degli automobilisti e della proverbiale abitudine veneta di… ‘sacramentare’ di default, bisognerà anche mettere in conto, tra i danni accessori, l’intasamento del Purgatorio per le frequentissime inosservanze del secondo Comandamento.
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