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Viacqua si prepara alla crisi idrica. Castaman: solo undici i comuni a rischio

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Il presidente di Viacqua Giuseppe Castaman e il direttore Alberto Piccoli hanno illustrato in occasione di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede della società di gestione idrica in Zona Industriale a Vicenza, le azioni preventive che la società ha intrapreso in via preventiva per affrontare la crisi che si sta profilando anche nella provincia vicentina.

L’acquifero dell’alta pianura vicentina, uno dei più produttivi d’Europa, infatti, presenta un regime di sovrasfruttamento che prosegue dalla fine degli Anni ’80. Si calcola che ad oggi mancano all’appello oltre 100 milioni di metri cubi d’acqua. 

Viacqua ha costituito un team interno incaricato di affrontare il deficit idrico e di approntare un piano operativo dettagliato che consentirà, per quanto possibile, di prevenire le principali criticità e mitigarne l’impatto sulla popolazione.

L’altro obbiettivo è assicurare la continuità del servizio idrico a oltre 544.000 abitanti dei 68 comuni serviti. Viacqua distribuisce ogni anno oltre 60 milioni di metri cubi d’acqua provenienti da 327 sorgenti e 101 pozzi. 

Strumento principale è il nuovo “cruscotto digitale”, sviluppato internamente, che consente di monitorare in modo puntuale i principali dati quali-quantitativi delle reti idriche gestite, al fine di intercettare in anticipo le sofferenze di sorgenti, pozzi e serbatoi, ma anche eventuali dati anomali che potrebbero essere conseguenti a perdite e rotture. 

Il cruscotto integra i dati provenienti dal sistema centrale del telecontrollo di Viacqua, con particolare riferimento ai valori di portata e livelli relativi alle fonti di approvvigionamento a maggiore vulnerabilità. È, inoltre, collegato ai dati pluviometrici di Arpav, per ottimizzare la gestione operativa degli impianti acquedottistici anche in funzione degli eventi di pioggia. Dall’analisi di questa mole di dati è pertanto possibile definire due parametri: la vulnerabilità potenziale di ogni distretto idrico e il livello di criticità idrica per territori. 

La vulnerabilità potenziale è definita in base ad un approccio multi-parametrico sviluppato negli ultimi dieci mesi anche grazie all’esperienza fatta nell’estate 2022. Può essere sintetizzata nella compresenza di due fattori: uno ambientale, quale la scarsità di risorsa idrica disponibile per ciascun distretto, e uno infrastrutturale, ovvero l’assenza di fonti di approvvigionamento alternative. 

Questo monitoraggio, già avviato nelle scorse settimane, ha messo in luce i territori maggiormente vulnerabili, un totale di undici comuni collocati nella fascia montana e pedemontana della provincia vicentina (Arsiero, Laghi, Lastebasse, Monte di Malo, Posina, Schio, Tonezza del Cimone, Torrebelvicino, Valdagno, Valli del Pasubio, Velo d’Astico). Viacqua ha incontrato i Sindaci e gli Assessori di questi comuni ai quali ha illustrato come procederà di settimana in settimana qualora i dati peggiorassero. 

“Ci tengo a sottolineare – ha detto il presidente Castaman – che solo grazie agli investimenti costanti che Viacqua ha assicurato negli anni, in particolar modo quelli relativi alle interconnessioni, ma anche alla manutenzione di impianti e condotte, nei prossimi mesi appena l’1% degli utenti serviti si troverà in distretti ad alta vulnerabilità potenziale.” 

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