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LISTA RUCCO SINDACO: IMMINENTE RIAPERTURA DELLE EX SERRE DI PARCO QUERINI? PUBBLICITÀ INGANNEVOLE DELLA GIUNTA POSSAMAI

Parco Querini

Comunicato stampa di Stefano Notarangelo e della Lista Rucco Sindaco

Dopo le temporanee e dimostrative aperture avvenute sin dal mandato dell’amministrazione Rucco con le giornate del FAI degli spazi restaurati delle ex Serre Querini, l’annuncio da parte dell’attuale amministrazione dell’imminente loro definitiva apertura al pubblico, con una possibile attività florovivaistica con punto di ristorazione annesso, ci ha lasciato basiti e nuovamente sorpresi per la mancanza di conoscenza e cognizione, da parte dell’attuale giunta amministrativa, degli obiettivi delle previsioni progettuali in corso e della corretta gestione delle opere in via di conclusione.
Proclami che sconfinano in una sorta di pubblicità ingannevole e di azioni autoreferenziali che tradiscono da parte degli attuali assessori di riferimento una competenza adeguata al ruolo al quale sono chiamati rispondere e alle discipline che a loro competono.
Il restauro delle ex serre Querini ha costituito un momento importante di rigenerazione di un ambito circoscritto abbandonato di città; un fatto che serba latente la possibilità di incidere su tutto l’ambito cittadino circostante, dando una precisa funzione anche agli spazi urbani circostanti, oggi ridotti a meri tracciati di passaggio o aree di sosta.
Nel caso delle ex serre Querini, sono altra cosa gli indirizzi e gli obiettivi che sottendono alla previsione progettuale complessiva approvata rispetto a quanto enfaticamente comunicato da improvvisati “ciceroni” nei giorni appena trascorsi.
Indirizzi e obiettivi generati e sviluppati con il Progetto Partecipato anno 2016 unitamente al Bando delle periferie (progetto meglio identificato come “Liberare energie urbane”, rientrante nel “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, di cui al D.P.C.M.  06.12.2016), iniziati sotto l’amministrazione Variati e confermati e ulteriormente finanziati sotto l’amministrazione Rucco a causa di una importante sottostima inziale dei lavori di restauro che è stata anche la causa dei rallentamenti e ritardi rilevati.
Indirizzi e obiettivi che coerentemente con i principi dei bandi ispiratori prevedono la ricomposizione architettonico-paesaggistica dei luoghi e la predisposizione di spazi per attività sociali, culturali, ricreative e ricettive, unitamente alla riqualificazione e recupero di uno spazio circoscritto di città prima terreno di balordi, spaccio e degrado.
Come si possono fare annunci di aperture imminenti, quando allo stato attuale il progetto complessivo risulta non ancora concluso essendo non ancora stati appaltati i lavori approvati di ricomposizione paesaggistica, con la nuova passerella su terrapieno che dall’ingresso di Viale Rodolfi porterà al nuovo ingresso alle serre collocato al primo livello della Torretta e con tutta la sistemazione esterna del fronte sud del complesso con i nuovi orti didattici e l’apertura di un secondo ingresso pedonale nel nuovo spazio pedonale di Viale Rodolfi, direttamente collegato al nuovo blocco servizi e al possibile futuro punto ristoro da realizzare?
Come si possono annunciare future destinazioni per questi spazi quando chiaramente non si conosce la loro organizzazione e le loro predisposizioni impiantistiche e spaziali?
Come si può parlare di punto ristoro quando non si è considerata la previsione progettuale inizialmente approvata anche dalla Soprintendenza, e si è ignorata la vera funzione di un’attività di questo tipo (mantenimento, tutela, controllo dell’area) in rapporto agli ambiti interni ed esterni delle ex serre restaurate e non si è capito il suo legame con il parco e con il territorio cittadino?
Serra aperta e punto ristoro accessibile in orari autonomi da quelli del parco sono concetti cardine di tutto il progetto di recupero; concetti purtroppo non appresi o capiti da chi di dovere.
Proposte di attività che si ispirano alle serre dei giardini della biennale di Venezia, coincidono con i motivi ispiratori del progetto realizzato, ma non trovano corrispondenza con gli attuali spazi che risultano manchevoli del loro completamento con il nuovo punto ristoro.
Questi sono fatti, come sono fatti i progetti che si sono lasciati in eredità dalla precedente amministrazione a beneficio della città di Vicenza, come sono fatti le miopie di gestione e le fantasiose narrazioni alle quali comincia ad abituarci la maggior parte degli attuali assessori pur di ottenere un minimo di visibilità.
Apparire e non essere è il leit motiv che sta contraddistinguendo chi ci governa, peccato che a pagare veramente questa “recita” sia la città di Vicenza.

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