
LR VICENZA. NELLA TRASFERTA A NOVARA LA STESSA SQUADRA DELLA COPPA ITALIA?
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A proposito della trasferta a Trieste avevo scritto che era la prima partita-cardine di questo campionato per l’LR Vicenza. In realtà non era stata tale, perchè lo scialbo 0-0 del Rocco aveva lasciato le cose come stavano prima, salvo accentuare l’impressione di inadeguatezza della squadra di Diana.
La vera partita-cardine, invece, si è rivelata quella di Fiorenzuola (nella foto), tristemente persa dai biancorossi per 3-1 con una prestazione sotto la sufficienza da tutti i punti di vista. Agonisticamente la squadra si è accesa solo per una parte del secondo tempo, tatticamente il Lane ha riproposto il consueto tran-tran e a nulla è servito il cambio di modulo e di giocatori in corso gara, tecnicamente la superiore (teorica) qualità non si è proprio vista e hanno giocato meglio – su un terreno appesantito dalla pioggia – i più modesti avversari.
Nella presentazione del match avevo evidenziato i dati fortemente negativi del Fiorenzuola in campionato, almeno fino alla vigilia del match con il Vicenza, e la caratura nettamente inferiore della rosa piacentina. Sulla carta, dunque, sarebbe stata l’occasione per Diana e i suoi per uscire dalla mini-crisi con un risultato positivo e magari anche cospicuo. È, invece, successo il contrario: il Vicenza è naufragato, la sua crisi è diventata conclamata e ne è uscito rilanciato, paradossalmente, il Fiorenzuola.
Nel dopo partita, in sala stampa si è presentato solo il direttore generale Rinaldo Sagramola: “situazione vergognosa, chiedo scusa a tutti” sono state le sue parole più significative. Gli inviati a Fiorenzuola riferiscono che era presente al Velodromo Pavesi anche il presidente Stefano Rosso. Perchè non si è presentato in sala stampa? Sarebbe stato un bel gesto metterci la faccia e assumersi personalmente, quale numero 1 della società, la responsabilità della figuraccia. Responsabilità che, invece, si è preso Sagramola, ma non è la stessa cosa.
Sui perchè della débâcle dei biancorossi è inutile soffermarsi, tanto si scriverebbero le stesse cose già dette e ripetute in precedenza. Evidentemente non funziona niente nemmeno quest’anno, dalle scrivanie al campo, ed è strano e inspiegabile che il copione si ripeta pari pari ogni volta in questa fase del campionato. Dall’esaltazione estiva si passa alla delusione autunnale nel giro di un paio di mesi e finirà anche stavolta che qualcuno ne farà le spese. Il primo in lista è, ovviamente, l’allenatore che ha tante colpe e non sembra più in grado di gestire la situazione, com’è dimostrato dal fatto che usa tutti e cinque i cambi a disposizione in ogni partita senza migliorare il rendimento della squadra.
Ci si chiede come sia possibile che una rosa che vale 8,5 milioni di euro non riesca a giocare decentemente. Qualche tifoso parla di supponenza dei giocatori, ma si può tranquillamente escludere che dei professionisti possano avere questo atteggiamento, per di più a proprio danno. Non essendoci sicuramente motivi economici, le spiegazioni del deficit della squadra possono essere molte: sopravvalutazione di alcuni, inadeguatezza al modulo di Diana, preparazione atletica sbagliata, incomprensioni con il tecnico.
Quest’ultimo aspetto sarebbe da approfondire, anche se certe cose restano chiuse nello spogliatoio. È palese, ormai, lo scollamento fra l’allenatore e la squadra: il primo non riesce a dare un’identità alla seconda e, in campo, i giocatori sembrano fare il contrario di quello che il tecnico vorrebbe da loro. Cos’è che non funziona nel rapporto?
Tutto questo ambaradan si è approfondito nel momento peggiore, in un ciclo di tre partite in sette giorni incastonato fra i due confronti con quelle che erano considerate le principali concorrenti dell’LR Vicenza per la vittoria del campionato. Il tempo è troppo poco, oggi, per apportare soluzioni radicali e certi avversari non è il caso di affrontarli in emergenza.
Certo, giocare con il Padova con la squadra in queste condizioni è impensabile e qualcosa andrà fatto nei limiti del possibile. Il turn over non ha funzionato, i cambi di modulo nemmeno e la condizione non la migliori in pochi giorni. Un bel rebus.
GIANNI POGGI
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