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LR VICENZA. DEBUTTO DELUDENTE CON L’ALBINO LEFFE DI LOPEZ

Curva Sud

Ci si poteva aspettare qualcosa di meglio dal debutto in campionato dell’LR Vicenza contro un avversario che non è propriamente un top del Girone, l’AlbinoLeffe allenato da Giovanni Lopez. Il risultato finale della partita è stato quello più consono e cioè uno 0-0 che fotografa sia l’equivalenza fra le due squadre che la penuria di occasioni da gol.
Pur tenuto conto che era solo la prima gara di campionato e, quindi, non è il caso di anticipare giudizi nè di sollevare dubbi e preoccupazioni, è però lecito esprimere una motivata delusione per quanto s’è visto. La prima conclusione è che il Vicenza di lunedì sera è sembrato se non lo stesso, almeno parente prossimo di quello dell’anno scorso. Palese è risultata la mancanza di un gioco tipico come la lentezza complessiva della manovra, che sono rimaste con i cambi.
La squadra non ha certo dato l’impressione di avere una condizione atletica ottimale e l’intesa è ancora lontana dall’essere perfetta. Il ritardo nella preparazione non è proprio sintomo di un lavoro fatto bene, perchè una squadra che ha come obbiettivo la vittoria del campionato dovrebbe essere a punto dall’inizio e non è affatto scontato che si debba aspettare un mese per entrare in forma. Il Vicenza, poi, ha una rosa ampia, in cui si può scegliere quelli più in forma senza togliere qualità.
L’intesa imperfetta e incompleta è una responsabilità dell’allenatore, che ha lavorato con quasi tutti i giocatori per un mese e mezzo in precampionato e, quindi, ha avuto tutto il tempo per dare loro coesione e affiatamento. Diana ha deluso anche perchè, in questa prima partita, non si è vista la sua impronta. Il modulo fondato sui due esterni, che dovrebbe essere il tratto distintivo della squadra di quest’anno, non ha reso come nelle aspettative. Il duo centrale a metà campo, composto da Ronaldo e Cavion, è stato la fotocopia di quello dell’anno scorso e cioè mal assortito, lento e prevedibile. Meglio la successiva versione con Rossi al posto del brasiliano e Greco nel ruolo di Cavion. A Proia è giusto riconoscere l’impegno, per di più su uno spazio di campo più esteso di quello che gli sarebbe proprio, ma di concreto c’è stato poco. Molto sotto le aspettative e le possibilità l’attacco: hanno giocato tutte le punte a disposizione ma la pericolosità è stata minima.
Qualche segnale positivo si è avuto dalla difesa, unico reparto che si può dire migliore di quello della scorsa stagione. Ma non ci voleva molto. L’unico neo è forse la poca velocità individuale, tant’è che il solo Zoma (che, invece, ne ha da vendere) è riuscito a mettere spesso in difficoltà i centrali biancorossi.
Tutti possono fare meglio in questa squadra, dal tecnico ai giocatori. Quando si è il candidato n. 1 alla vittoria del campionato, si deve essere perfetti per 38 partite.

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