Sono cinquantuno le nazionalità a cui appartengono i 17.309 stranieri residenti a Vicenza. Oltre il 15% della popolazione della città non è di origine italiana: il range va dai 2.716 rumeni e dai 1.981 serbi a 21 ungheresi e ai 20 irlandesi. Fra i due estremi ci sono cinesi (894), filippini (758), ucraini (578, tanti quanti i provenienti dallo Sri Lanka) e anche russi (100) e giapponesi (24). Gente che arriva da tutti continenti, fuorché dall’Oceania.
Volenti o nolenti (a seconda delle posizioni politiche e razziali) bisogna accettare l’evidenza che la Vicenza di oggi ha una non marginale componente internazionale, che va accolta, integrata e inserita nella vita sociale e amministrativa.
L’amministrazione del sindaco Giacomo Possamai ha messo fra le sue priorità le relazioni con le comunità straniere di Vicenza e ha conferito al consigliere comunale Mattia Pilan di Sinistra Italiana (nella foto di Gianni Poggi) la delega in materia.
Pillan, che ha una consolidata esperienza di rapporti con le collettività non nazionali presenti nel territorio (ha, fra l’altro, collaborato alla organizzazione della Festa dei Popoli e redatto la proposta per il consiglio degli stranieri) si occuperà di analisi e studio di iniziative finalizzate a favorire relazioni positive e costruttive con queste comunità.
“Si tratta di numeri rilevanti – ha commentato il Sindaco -. Considerando anche che negli ultimi anni non sono stati previsti il consiglio degli stranieri e la presenza dei due consiglieri aggiunti nel consiglio comunale cittadino, cercheremo di capire che progettualità sviluppare valutando anche se verrà modificato il diritto al voto. Dobbiamo capire come coinvolgere questo gruppo di cittadini nella vita di Vicenza in particolare dal punto di vista culturale e sotto questo profilo dimostrare di essere una città più internazionale facendo in modo che essi stessi possano essere protagonisti della vita della città”.
GIANNI POGGI
Nella videointervista di Gianni Poggi le dichiarazioni del consigliere comunale Mattia Pilan
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