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SE LA POLITICA RILEGGESSE PINOCCHIO

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E’ una bella fiaba italiana ,conosciuta in tutto il mondo, spunto per film e sceneggiati, per cartoni animati molto amati. Pinocchio, la storia del burattino che diventa bambino per un atto d’amore.
A pensarci bene l’opera di Collodi è un romanzo per ragazzi, o meglio un romanzo di formazione, che si rivela a noi di grande attualità.
Ambientato nella Toscana preunitaria, in un contesto di povertà e ingiustizia, pone al centro della narrazione una famiglia lontana dall’idea condivisa: un vecchio falegname che trasforma un pezzo di legno in burattino che magicamente si muove, parla e lo chiama papà.
Il primo messaggio di attualità sta proprio nell’esempio di famiglia. Collodi considera Geppetto e il pinocchietto una famiglia, perché la famiglia esiste là dove ci si vuole bene.
E’ una famiglia diversa, non solo perché è omogenitoriale: Geppetto è single e, come diremmo noi, è attempato. E in più il bimbo è un diverso, è di legno, veste di cartapesta, eppure ha gli stessi diritti degli altri e va a scuola. Il falegname non è emarginato, semplicemente conduce la sua semplice esistenza e tutti sono comprensivi nei confronti di un uomo che tanto ama il suo bimbo e che tanti sacrifici fa per lui. Lo stesso Grillo Parlante, espressione di quel che è giusto, lo comprende e cerca di educare il figlio birichino ad una maggiore comprensione nei confronti del babbo.
Il bambino si comporta come tutti i nostri piccoli: preferisce il gioco alla scuola, racconta bugie, si infila in situazioni spiacevoli, arriva a scappare di casa. Si tratta di estremizzazioni, è vero! Ma non certo lontano dal vero: le brutte compagnie (il Gatto e la Volpe, Lucignolo ad esempio) gli adulti pericolosi (Mangiafuoco)…
Come tutte le fiabe il finale sarà lieto ma l’intenzione di Collodi era di mandare messaggi positivi in un periodo della storia d’Italia in cui l’educazione passava attraverso narrazioni edificanti. Si pensi al libro Cuore di De Amicis.
Pinocchio non è il bambino per benino, ma troverà il modo di salvarsi, la sua famiglia è strana, ma c’é e lui la cerca.
Si pensi dunque al messaggio attuale che lascia Collodi. La famiglia esiste dove c’è amore. Questo è quello che dovrebbero capire le nostre Istituzioni per il bene di tutti, dei genitori diversi e dei bimbi che vivono con loro. Per i bimbi che cercano rifugio e pure hanno il diritto di andare a scuola e di essere salvati se in pericolo.
Si consiglia dunque una rilettura di Pinocchio a tutti i nostri governanti: è semplice, ma illuminante.

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