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A LEZIONE DA MACHIAVELLI IN VISTA DELLE PROSSIME ELEZIONI

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Si avvicina un’importante tornata elettorale, Europee e Amministrative, e forse non sarebbe male riprendere in mano un testo che ha segnato l’inizio della politica intesa come una scienza.

E’ sicuro che una buona parte dei nostri politici di livello nazionale e locale, non hanno letto e studiato un grande autore di saggistica politica, Niccolò Machiavelli. La sua opera, “il Principe”, dovrebbe essere nella biblioteca di chi ha il compito di governare ovvero esercitare il potere politico o di chi si impegna nell’esercizio della politica.

Con lui la trattazione politica acquisisce carattere scientifico: ci sono regole che devono essere rispettate e quindi applicate. Nessun potere viene dall’alto, ma si costruisce, badando alla “verità effettuale” ossia alla realtà.

Primo insegnamento: chi fa politica deve conoscere bene la realtà in cui si muove, deve analizzarla in modo da prendere decisioni che siano congrue e non campate in aria o semplicemente studiate giusto per attirare simpatie e voti. Perché chi fa politica deve comunque pensare che lo fa per il suo Popolo, per il suo Paese.

La “virtù” del Principe, ossia di chi gestisce il potere, sta nel cogliere dalla realtà la situazione ideale e nel farlo deve prima di tutto conoscere se stesso, sapere bene quali sono i suoi “vizi” e le sue “virtù” per dosare bene sia gli uni che le altre.

Forte come un leone, astuto come una volpe le immagini che tutti ricordano. Certo, governare è un atto di forza, di determinazione, perché per fare certe scelte ci vuole comunque coraggio, ma soprattutto ci vuole conoscenza e competenza. Machiavelli invitava a prendere esempio dagli Antichi, noi ci auguriamo che chi siede in Parlamento o in Consiglio comunale conosca la storia d’Italia, abbia chiara la Costituzione, abbia un minimo di competenza amministrativa.

L’astuzia, è da intendersi come la capacità di costruire una strategia che serva a raggiungere un obiettivo mettendo in difficoltà l’avversario e questa è certamente di pochi. Mentre dovrebbe essere chiaro a tutti che il bravo politico deve sapere che cosa sia bene sembrare e che cosa no. Insomma nascondere bene le proprie debolezze e far risaltare invece le qualità, se ci sono, e soprattutto quelle che il momento richiede, ma sempre partendo dal principio che si seguono le esigenze che la realtà richiede. Oggi, ai tempi dei social, è più facile seguire la tecnica della dissimulazione, così la chiama Machiavelli, ossia apparire anche quello che non si è, per avere il consenso, ma se poi questo comportamento non è avvalorato dalla virtù, ossia operare nella verità effettuale, agire con cognizione di causa, il nostro tentativo di apparire quello che non si è sarà prima o poi smascherato. Il bravo politico dovrà misurarsi con la capacità di controllare la rabbia, la tentazione di accaparrarsi tutto, la vanagloria, l’idea di essere al di sopra di tutto. Dovrà essere o sembrare di essere sincero. Non dovrà esagerare nel porsi, nel mostrarsi, dovrà rispettare gli avversari o almeno mostrare di farlo.

E allora, concretamente, cosa direbbe Machiavelli di Putin? Un chiaro esempio di leone e volpe? Un vero stratega? Forse! Un sanguinario di sicuro come lo furono uomini che Machiavelli cita nel suo “Il principe”. Si pensi alla famiglia Borgia che per il potere uccide anche i parenti. Il cosiddetto “il fine giustifica i mezzi” che Putin pare essere molto abile nell’applicarlo. Di sicuro Machiavelli rivelerebbe la mancanza di interesse per il bene del suo popolo che, ben sappiamo, il presidente russo lascia in estrema difficoltà di vita. E poi lo metterebbe in guardia dal voler a tutti i costi espandersi in Ucraina.

E venendo in Italia… Apparire quello che non si è sembra essere molto in voga. Girare con i rosari, baciare le statue della Madonna non fa bene. Citare la sacralità della famiglia mentre si ha due matrimoni alle spalle è sconveniente. Prima o poi la bugia è scoperta e si perde la fiducia del popolo.

Ciascuno di noi avrà in mente molti altri esempi che confermano questa visione e figure di politici che per seguire le proprie ambizioni sono precipitati o hanno, per il bene del Paese, raggiunto obiettivi importanti. Ma si dovrà tener conto, e lo insegna la Storia, che nessuno può nulla contro il destino, che Machiavelli chiama Fortuna. Si possono prevenire i colpi della sorte, ma si deve agire pensando che per tutti arriva il momento del successo, ma anche quello della caduta.

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