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PEDEMONTANA, QUANTO CI COSTI. MA ANCHE: QUANTO CI FAI RISPARMIARE.

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Due giorni fa, finalmente (per alcuni), è stato aperto l’ultimo tratto della Superstrada che collega le province di Treviso e Vicenza, dall’interconnessione con la A27 a Montecchio Sud. Sono 94,5 chilometri che attraversano il Veneto, in una larga zona a densa presenza antropica, costellata da aziende e centri densamente abitati,
I tempi di percorrenza sono rapidissimi e la superstrada dovrebbe scaricare la sempre intasatissima viabilità ordinaria. I costi però non sono proprio economici. Per percorrere tutta la tratta si parla di 15 euro e 90 centesimi per un’automobile, mentre, a seconda del tipo del mezzo pesante, si va dai 20 ai 40 euro. Un costo superiore a qualsiasi altra arteria presente in Veneto. Secondo il presidente di confartigianato Roberto Boschetto verrà comunque utilizzata anche da “chi all’inizio giurava che non l’avrebbe mai percorsa, proprio a causa degli elevati costi.”
Secondo il loro punto di vista (quello degli operatori economici) alla fine dei conti, conviene. Perché si risparmia in tempo, in carburante, in smog, in traffico sulla viabilità ordinaria, anche in multe considerato quanti siano gli strumenti di rilevazione che i Comuni hanno installato. Tutte questioni evidenziate dal presidente delle Camere di Commercio venete Mario Pozza. Soddisfatta anche Confindustria Veneto che chiede ancora di più, perché la Spv unisce due territori strategici; ma con la quarta corsia della A4, si realizzerà il corridoio est-ovest da Trieste a Milano.
I risparmi di tempo sono evidenti, non sono confutabili. I detrattori però continuano ad esserci. Chi contesta tutta l’opera che avrà un costo per i cittadini veneti non indifferente. Chi si concentra invece sulla contestazione dell’ultimo tratto, quello tra Malo e Montecchio Maggiore, considerando il percorso superstradale tra Spresiano e l’interconnessione con l’autostrada Valdastico più che sufficiente a fronte del consumo enorme di territorio nella non larga Valle dell’Agno.
E’ davvero così essenziale questa Spv, da Spresiano a Montecchio Maggiore? Abbiamo già detto che il pedaggio non è proprio economico. Anzi è davvero costoso.
Per gli imprenditori certamente si. Perché, per fare un esempio concreto, se un dipendente – che costa all’azienda, all’ora, 30 euro – risparmia mezz’ora di traffico all’andata, e mezz’ora al ritorno, è come se guadagnasse un’ora, pagando solo un pedaggio di 10 euro. Certo, il risparmio non è solo in termini economici ma di lavoro effettivo, il che permette di contenere i costi per il cliente. A questo si aggiungano la riduzione dell’inquinamento, del caos del traffico ordinario, i rallentamenti sulle strade ordinarie, le multe, le manutenzioni. E poi l’usura dei mezzi, il risparmio di carburante (ci sono camion che consumano un litro per tre chilometri). E poi la Spv rafforza l’asse verso Est e il Friuli, dove stanno ragionando su un’altra pedemontana. E infine ci sono le Olimpiadi. Spv diventa un accesso alla A27 senza dover passare per Mestre.
Tutti gli imprenditori sono convinti che con quest’opera il Veneto diventa più competitivo. Qualcuno ipotizza che fra qualche anno sarà addirittura insufficiente, quando sarà chiaro il vantaggio di utilizzarla.
Nessuno tiene conto che nel frattempo la mobilità sta cambiando, i mezzi di trasporto andranno verso forme di combustibile non inquinante, l’economia assumerà aspetti meno materiali, i servizi saranno più immateriali, molte delle cose che si fanno obbligandoci allo spostamento si faranno stando dentro all’ufficio, molti lavori si faranno rimanendo addirittura dentro casa. Insomma, nel sistema d’impresa e di industria novecentesca la Spv è sicuramente importante. In un sistema d’impresa innovativa e del prossimo futuro, forse – o certamente – molto meno.
P.S. Andate a chiedere ai cittadini di Montecchio Maggiore, cosa significa avere a che fare con i cantieri praticamente in centro, da venti anni e con la prospettiva di averli ancora per dieci se non ancora per venti. Sì, perché l’inizio dei lavori per la SpV sono cominciati a inizio 2000, ora stanno lavorando sullo spostamento del casello autostradale della Padova-Brescia e sulla TAV, poi magari arriverà la quarta corsia autostradale. Alla fine ci saranno 30 mila cittadini che avranno vissuto metà della loro vita, attorniati da super cantieri autostradali. Se a qualcuno sembra normale, bene, provate ad andarlo a chiedere a loro.

Maurizio Scalabrin

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