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Il mistero della nuova convenzione per lo Stadio Menti

Stadio Menti

Il 29 maggio un quotidiano locale ha pubblicato la notizia della nuova convenzione fra il Comune di Vicenza e l’LR Vicenza per la concessione dello stadio Romeo Menti al club. Strano, però, che né il Comune né la società abbiano emesso alcun comunicato in proposito e che, tanto meno, nella raccolta degli atti amministrativi del Comune, ci sia alcun provvedimento con questo contenuto. Eppure, la fonte parla di una “determina”, cioè di un atto della Giunta.

L’articolo riporta solo un paio di clausole dell’accordo: prima di tutto la durata della convenzione (che sarebbe triennale più un eventuale prolungamento di due anni) e, poi, il canone annuale. Questa sarebbe la più importante novità, perché la convenzione in scadenza al 30 giugno prossimo prevede un impegno diverso e cioè l’onere per la società di accollarsi manutenzioni straordinarie fino a 40.000 euro (eventuali perché, in teoria, potrebbero anche non essercene).

Nella nuova concessione la contropartita sarebbe sostituita, dal 1° luglio, da un canone di locazione annuale.  A quanto ammonterebbe? I conteggi del quotidiano non tornano perché, nel titolo e in apertura dell’articolo, si parla di un aumento (improprio, perché i 40.000 euro precedenti sono spese eventuali e non un canone) di 20.000 all’anno più Iva, e, nel prosieguo, si precisa così la scaletta dei pagamenti: per quest’anno 36.783 euro (Iva inclusa), 73.566 per le successive due annualità e di nuovo 36.783 per il 2026.

Si può dedurre, quindi, che il canone ammonterebbe effettivamente a 60.000 euro dal 1° luglio al 30 giugno di ogni anno e che i pagamenti, invece, sarebbero fissati al 31 dicembre del 2023, 2024 e 2025 e al 30 giugno per il primo semestre del 2026.

Se la notizia sarà confermata, sorgerebbero parecchi e tutt’altro che marginali interrogativi. Primo: perché il sindaco Rucco ha siglato un accordo di questa importanza praticamente il giorno prima del ballottaggio? Per correttezza istituzionale avrebbe dovuto lasciare alla nuova amministrazione la decisione, tanto più perché mancava ancora un mese alla scadenza della convenzione. Seconda domanda: perché non è stata rispettata la clausola apposta alla convenzione di giugno 2022 (che prorogava di un anno la precedente): «il rinnovo deve consentire, entro la sua scadenza, di approvare una nuova convenzione che preveda una concessione pluriennale dell’impianto a fronte della realizzazione di un progetto di riqualificazione strutturale complessiva dello stadio Menti». Questa condizione sembrerebbe ignorata nel rinnovo. E perché la nuova convenzione impegna il Comune per un intero mandato?

Ancora: è congruo un canone di 60.000 euro a fronte dell’utilizzo esclusivo dell’impianto (la subconcessione non era ammessa), tenuto conto sia che, di tutti i ricavi da pubblicità e sponsorizzazioni all’interno del Menti, che ammontano a qualche milione, la società non versa un centesimo al Comune e che lo stesso Comune (e cioè tutti i cittadini, anche quelli a cui non interessa nulla del calcio) paga ogni anno un milione di euro di sole manutenzioni straordinarie?

In conclusione: di stadio nuovo non se ne parla più; di accollo da parte del privato della ricostruzione/ristrutturazione nemmeno; il nuovo corrispettivo resta ampiamente inadeguato e, nemmeno, si è rispettato il proposito di adeguarlo a un eventuale promozione in categorie superiori; le spese di manutenzione straordinarie sono ora interamente a carico del Comune. E, infine, perché, non è agli atti questa nuova convenzione?

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