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QUATTRO GENERAZIONI DI FARMACISTI

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E’ la bottega storica che detiene il primato di longevità. La farmacia posta in viale Roma, un tempo viale Minerva, è stata fondata dal farmacista Celestino Frigo nel 1880. Agli inizi del Novecento è diventata di proprietà della famiglia Ceccato, nel nome del primo farmacista di famiglia, Alessandro. Racconta tutti i passaggi l’attuale titolare, Mario Cavazza Ceccato: ”Secondo la tradizione passò al figlio Pietro, il fondatore della nota industria di Alte Ceccato, che in farmacia ci stette molto poco. Alla sua morte subentrò la moglie dell’imprenditore e, successivamente, mia nonna insieme con un direttore di fiducia. Nel 1969 entra in gioco mio padre, Antonio.”

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Celestino Frigo
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Dott. Antonio Cavazza-Ceccato

Di fatto quattro generazioni alla guida della farmacia che sorge in un luogo estremamente strategico, nel cuore della città castellana. Fu la prima vera vetrina di Montecchio posta accanto al Municipio, vicino al Duomo, secondo una modalità diffusa, che voleva che i luoghi più importanti per la vita di un paese fossero vicini. Il sindaco, il parroco, il dottore e il farmacista erano spesso considerati uomini di potere: “Non è il caso della mia famiglia che non ha mai esercitato un impegno politico amministrativo. Forse Pietro, ma il suo interesse era tutto per l’azienda che aveva fondato e per il progetto di creare una realtà economica nuova e dinamica.”

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Il dott. Mario Cavazza-Ceccato

Essere farmacista di un paese è un impegno che va ben al di là della gestione di un negozio, richiede presenza, sensibilità, empatia ed è quello che Mario ha imparato dal padre, al quale subentra nel 2009. “Tonci era il nome con il quale era conosciuto, un soprannome affidatogli da una zia con origini croate. Certamente il nostro lavoro è molto cambiato nel tempo. Mio nonno, ma anche mio padre preparavano i farmaci, compravano le materie prime e allestivano di tutto. Oggi domina la produzione industriale su larga scala. Forse con la fitoterapia o con l’esigenza di prodotti bio si può dire che si torni un po’ al passato, ma ormai siamo dominati dal mercato farmaceutico e non si sfugge, anche perché i medici non prescrivono più rimedi da preparare in loco”.
Superata l’immagine del farmacista chiuso in laboratorio tra alambicchi e provette, la rivoluzione digitale ha spostato in rete il rapporto di fiducia tra medico, paziente e farmacista.
Così medico e farmacista sono diventati quasi dei burocrati: il primo posta in rete, il secondo accoglie la prescrizione digitale, verifica se ha in giacenza il medicinale e quindi lo vende al malato. “Siamo nel bel mezzo della Rivoluzione Digitale e proprio per questo dobbiamo fare i conti con i limiti del vecchio sistema e ciò che deve essere perfezionato del nuovo. Ricette che si perdono nell’etere o danni alla rete. Per esempio qualche tempo fa abbiamo subito un improvviso guasto della linea elettrica. Con il computer inutilizzabile non siamo riusciti a combinare nulla. Inoltre rimane ancora il problema che non tutte le prescrizioni vengono fatte on line. Restano ancora su ricetta cartacea le prescrizioni di ansiolitici e antidolorifici potenti. Certo si teme che l’abuso di questi possa portare danno, ma ci sono modalità per evitare tali problematicità e semplificare ulteriormente i passaggi prescrizione-vendita”.
Se da un lato si semplifica e si rende tutto più controllabile, dall’altro si pone il problema di chi ha poca dimestichezza con i dispositivi informatici e sono per lo più gli anziani.
“Si capisce l’intenzione di chi norma, ma non si tiene conto di chi deve vivere i cambiamenti. Persone che non sanno e non hanno chi li aiuta. E noi abbiamo una clientela prevalentemente anziana, perché la zona in cui operiamo è per lo più abitata da persone avanti con gli anni, legate alla farmacia non solo perché fondamentale per la soluzione dei loro problemi di salute, ma anche perché luogo di incontro, dove scambiare quattro chiacchere. Mi vien in mente una signora alla quale avevamo offerto di portare a casa i farmaci, ma lei rifiutava. All’ennesima nostra offerta è sbottata: “Ma insomma dottore lei non ha capito che io amo venire qui per farmi quattro ciacole?”

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Non c’è solo un mondo di click dunque! La farmacia offre uno spaccato di umanità che va da chi soffre di dolori muscolari scheletrici e chiede l’anti infiammatorio e l’anti dolorifico, all’anziano con morbosità plurime, ai piccoli che, frequentando in nido, sono sempre ammalati.
“Incontriamo parenti di malati gravi che cercano conforto non solo per la malattia del proprio caro, ma anche per se stessi. Sono quotidiane le visite delle badanti, donne eccezionali, che vivono lontano da casa eppure hanno molto a cuore il benessere dell’anziano a loro affidato. E poi le mamme, preoccupate per i propri figli ma che devono dividersi tra famiglia e lavoro. Donne di origine straniera che non parlano italiano e quindi hanno bisogno del marito che parli per loro. Sono relativamente poche le straniere che vogliono integrarsi e che cercano un lavoro. Fanno eccezioni le badanti, dei veri pilastri per le nostre famiglie: curano con amore gli anziani per i quali sembra che noi non si abbia più tempo.”

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Un tempo erano frequenti i furti in farmacia durante il servizio notturno da parte di persone che andavano alla ricerca di sostanze stupefacenti, oggi queste problematiche sembrano superate, ma è dell’ottobre del ’22 la notizia dell’assalto alle tre farmacie più importanti di Montecchio da parte di ladri che non cercavano farmaci ma soldi. “Perché, nonostante i pagamenti con carta o bancomat siano in crescita, noi abbiamo sempre del contante, a differenza di altri esercizi. Hanno rubato poco, ma hanno scassinato la porta di ingresso!”
Il Covid anche per la farmacia Cavazza Ceccato ha rappresentato un momento di particolare impegno, ma soprattutto ha posto la necessità di assumere delle nuove responsabilità, con l’applicazione di regole che ancora in parte vengono rispettate, come il mantenimento delle barriere protettive in plexiglass, la limitazione all’accesso per evitare assembramento, specie durante il periodo invernale che coincide con le malattie delle vie respiratorie.

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Con il dott. Mario lavorano altre due colleghe, Anna e Alessandra. La signora Anna è da dieci anni nel team con un ruolo molto importante nell’organizzazione del magazzino e nella sistemazione dei farmaci nei vari cassetti. Lei poi in particolare segue la vendita dei cosmetici. Ma l’avvento dei supermercati ha modificato anche le vendite nelle farmacie dove non si trovano quasi più prodotti per l’igiene o per l’infanzia, come pannolini, presidi igienici, pappe, omogenizzati. C’è sempre da fare attenzione, invece, alle richieste degli altri prodotti, specie se si tratta di antidolorifici che sono i più richiesti, ma che hanno bisogno di attenzioni e precauzioni. “A volte basterebbe un regime di vita più tranquillo, un po’ più di movimento e forse non ci sarebbe bisogno di tante pastiglie!”
Comunque sulla scia del padre, il dott. Tonci, nella farmacia Ceccato – Cavazza vige la regola che il cliente va seguito, va rispettato, trattato con gentilezza, accontentato se possibile. Ed è vero! Come è vero che nel piccolo negozio, con il fascino di altri tempi, tutto è tranquillizzante, a partire dal sorriso del dottore.

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