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ABBIGLIAMENTO CARLETTI LORETTA, UNA STORIA LUNGA PIÙ DI NOVANT’ANNI

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Il viaggio alla scoperta delle Botteghe Storiche della Città di Montecchio Maggiore si sposta proprio nel centro della città.
Dalla cittadella voluta da Pietro Ceccato, intorno alla sua azienda, molto dinamica e attiva negli anni sessanta/settanta si arriva in via Giacomo Matteotti, un tempo Corso Margherita, in onore della regina che ivi passò in occasione di un suo soggiorno a Recoaro. Qui incontriamo la titolare di un esercizio che ha fatto e ha visto la storia della nostra città.
Lauretana Carletti è personaggio molto conosciuto. Il suo nome è veramente degno di un piccolo approfondimento, perché non si tratta della nota marca di acqua minerale, neanche di un riferimento a un bosco di allori, bensì della devozione alla Madonna di Loreto protettrice degli aviatori e non a caso papà Carlo e lo zio erano in aviazione.
Ma andiamo per gradi. La bottega storica di cui Loretta è titolare, apre nel 1930 ad opera della zia Pillan Zoraide, detta Zora, donna energica combattiva che insegna alla nipote Italia Trivellin l’arte della gestione della bottega.
Ma Italia conosce l’aviatore Carletti. Si sposano e per un periodo la coppia vive a Verona e Grosseto, dove si trova il centro di addestramento aeronautico. Purtroppo il figlio Piero si ammala di malaria e la famiglia dovrebbe spostarsi a Pescara. Italia non ci sta e decide di tornare a Montecchio dalla zia Zora.

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Racconta Loretta: “Allora il negozio era al numero 1 di questa via e vendeva di tutto. Si può dire che fosse un bazar: stoffe, bottoni, mercerie varie, accessori, anche le statuine di Natale. Il prof. Menato ricorda spesso di quando veniva, bambino, a comprare i pezzi per il presepe…”

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Ma la zia ben presto lascia e il marito di Italia, che certo come aviatore istruttore dell’esercito aveva una certa disponibilità economica, decide di comprare la licenza della bottega e così Italia diventa l’unica titolare.
Purtroppo è rimasta vedova molto giovane, nel 1957, ma prima con il marito trasferisce i locali del negozio al civico 4, dall’altra parte della strada, dove sorgeva casa Carletti. “Questa bella dimora fu fondamentale durante la guerra perché accolse i nostri parenti di Vicenza e qui la mia mamma per arrotondare preparava i nastri neri per le ghirlande dei funerali, tanto che un giorno, ce lo raccontava sempre, entrò tutto arrogante un sodato tedesco che se la diede a gambe vedendo i nastri neri delle composizioni funerarie di mia madre”.

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Lungo Corso Margherita, ora Matteotti, casa Mezzani, ora casa Carletti, con la singolare decorazione della facciata. Si riconoscono Pillan Zoraide (la Zora) e la nipote Italia Trivellin Carletti.

Nel 1959 Italia inserisce in negozio la figlia Loretta che nel frattempo ha concluso gli studi e l’avvia ad una professione che non abbandonerà mai. Anche ora, che è in pensione, fatica all’idea di lasciare.
“Certo sono cambiati i tempi. All’inizio si vendeva tutto quello che serviva per il succedersi delle stagioni, la biancheria intima, le calze, maglioni, giacche… ma soprattutto qui le ragazze da marito, specialmente le operaie della Filanda, trovavano tutto il necessario per il corredo. Compravano a rate e ogni mese venivano a portare un acconto.
Allora lavoravano tanto le sarte che venivano a compare cerniere, bottoni, passamanerie. Anche questo è passato. Quando negli anni settanta mia madre ha lasciato e ho preso in mano la direzione del negozio, ho modificato la tipologia di vendita e mi sono specializzata in un abbigliamento più elegante di livello medio alto.
Gli anni ottanta/novanta segnano un ulteriore cambio di passo perché si affermano i centri commerciali, si diffonde la moda dell’usa e getta, i ragazzi mutano i loro gusti e così anche io cambio. Mi specializzo nella maglieria, vendo lana e materiale per la confezione di capi fatti a mano, pur sempre mantenendo quegli articoli che la mia clientela chiede.”

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Loretta infatti conta su clienti nati e cresciuti intorno al negozio. Risponde alla richieste di signore che in lei trovano un punto di riferimento, una possibilità di ascolto e comprensione oltre che un’esperta di lane, cotoni, camicie e maglioncini eleganti per i mariti.
“Sono depositaria di tanti segreti e questo mi inorgoglisce perché vuol dire che con il mio lavoro sono riuscita ad andare oltre al mero servizio di vendita. Conosco tutti i miei clienti, anticipo i loro bisogni, li consiglio, li guido nelle scelte.”
Loretta e il marito, Vittorino Trapula, noto ai tanti appassionati di calcio perché centravanti del Montecchio Calcio negli anni sessanta, ed ex dipendente ULSS, segnano con preoccupazione le continue chiusure di negozi.

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“Qui lungo via Matteotti c’erano ben 56 attività, tutte indicate in un poster esibito in occasione della Sagra di San Valentino del 1986. Bar, macellai, fruttivendoli, tabacchino e salumiere, cartoleria, fotografo, attrezzatura sportiva e tanti altri. E’ vero che il mondo cambia, che cambiano le abitudini, che bisogna andare avanti, ma forse si dovrebbe fare di più per incentivare le attività commerciali. Organizzare momenti speciali per far conoscere una via che un tempo era la passeggiata chic di Montecchio. Era il nostro Corso Palladio! Piacerebbe si riuscisse ripristinare un po’ di quei fasti, ma la via ha bisogno di più cura, la città ha bisogno di essere abbellita: la situazione attuale di via Matteotti è a dir poco deprimente. Le attività nuove che aprono sono destinate a rapida chiusura. Rimpiangiamo i tempi del bar Moderno, meta di tanti sportivi, appassionati del gioco delle carte o delle bocce. E poi l’albergo alla Rosa d’Oro, ambiente anch’esso molto vivace.”
Il messaggio di Loretta pare dunque chiaro! E’ necessario dare nuovo vigore alla via, investire in tutto ciò che può attrarre i cittadini della zona, magari far ritornare i giovani, insomma rivitalizzare con la stessa energia che ebbe a suo tempo zia Zoraide.

P.S. Zoraide, nome di origine orientale, è sinonimo di bellezza e di splendore, ma anche di spirito indomabile e indipendente. Nella storia di questa bottega storica si tratta di una fantastica coincidenza, come fu una fantastica combinazione che il suo negozio sorgesse di fronte a casa Carletti, da cui l’origine poi di due importanti esercizi della via, quelli che fanno la sua storia.
Niente accade per caso!

Rosanna Frizzo

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