# Tags
blank
blank

LA LEZIONE DI SINNER

blank

Pel di Carota, il nostro Sinner, si è rivelato un grande campione. Si è conquistato la finale degli Australian Open vincendo set dopo set, inarrestabile battitore. Solo contro il numero uno Djokovic ha ceduto un set. Ma il capolavoro vero è stata la finale contro Daniil Medvedev. Sul due a zero a favore del Russo, quando ormai si cercava consolazione nel ricordare la sua gran cavalcata verso la finale, l’altoatesino, mantenendo una tranquillità difficile da trovare in un ragazzo di ventidue anni, punto dopo punto ha annullato il vantaggio, ha fiaccato a poco a poco l’avversario, ed ha vinto il quinto e ultimo set.
L’Italia, che ha seguito le sue imprese, ha trascorso una mattinata esaltante, di grande sport. Si è sentita orgogliosa di quel ragazzo dalla zazzera ribelle. Non certo un superman, ma nel tennis non servono i muscoli pompati, ci vuole la tecnica, il fiato, la resistenza e l’intelligenza. Ci siamo stupiti davanti alla sua freddezza nell’affrontare il momentaneo ritardo sull’avversario. Mai scomposto, mai arrabbiato, semplicemente sempre attento e concentrato. Così ha stancato Daniil che ha cominciato ad arrancare. Lui invece sembrava non sudare!
Grande vittoria dunque, un successo che apre le porte alla scalata della classifica dei migliori, dal quarto posto al primo.
Ma il nostro ragazzo è già al primo posto per eleganza e gentilezza e non solo.
Nel discorso post partita Jannik ha ringraziato i suoi genitori per averlo lasciato sempre libero di scegliere e di avergli permesso di provare anche altre discipline sportive. “Non mi hanno mai messo sotto pressione. Auguro a tutti i bambini di avere la libertà che ho avuto io”.
Libero di scegliere, senza pressioni, libero di provare, vivere lo sport come un gioco… Perché è così che dovrebbe essere. Ogni bimbo dovrebbe sperimentare, provare fin da piccolo tante discipline sportive, lo dovrebbe fare fintanto che sviluppa le sue propensioni naturali. E lo dovrebbero poter fare tutti, perché dovrebbe essere la scuola a fornire le opportunità. Lezioni di basket, di pallavolo, di calcio, di tennis, nuoto, giusto per educare allo sport, per insegnare delle regole, ma soprattutto per conoscere e per conoscersi. Poi arriverà il momento della scelta, quella che richiederà anche un impegno serio, ma non dovrà essere prima dei dodici anni. La fanciullezza va vissuta in tutte le sue forme, con leggerezza e gioia. Sono insopportabili quei genitori che vivono le partite della categoria Pulcini di calcio come un torneo internazionale. La loro pressione rischia di uccidere la spensieratezza che dovrebbe accompagnare tutti i momenti di gioco.
E poi chi lo dice che si diventeranno dei campioni? Pochi lo diventeranno per davvero, ma se saranno cresciuti secondo quelle che sono le regole dello sport saranno sicuramente uomini migliori. E poi un’ultima perla di saggezza del nostro campione, ormai adottato anche da chi di tennis non capisce nulla. Ad un bimbo che gli aveva confidato di voler diventare da grande come lui, ha risposto: ”Grazie, è davvero una bella cosa. La cosa più bella che puoi fare è sorridere durante il viaggio. Circondati delle persone più belle che puoi trovare e prendila con un sorriso. Allora hai già vinto, non importa davvero il risultato”. Crescere nello sport senza avere l’incubo del risultato è la prima vittoria perché avremo fatto del bene al nostro fisico, avremo imparato ad essere in armonia con gli altri e ci saremo divertiti. Gran bella lezione di sport, Pel di Carota!

Rosanna Frizzo

blank
Sottoscrivi
Notificami
guest
0 Commenti
Feedbacks in linea
Vedi tutti i commenti

PIU' RECENTI

0
Lascia un commentox