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CENTENARIO MONTECCHIO CALCIO. GLI ANNI SESSANTA: OVIDIO AGOSTI.

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Dopo Ceccato, nel 1955 la squadra che giocava nel campo di via Lorenzoni prende il nome di Montecchio Maggiore Calcio.

Negli anni sessanta inizia l’era della presidenza di Ovidio Agosti, ex calciatore del Montecchio Maggiore.
Come il figlio Franco racconta, il padre torna dalla guerra con qualche problema di salute. Si era infatti ammalato di malaria. Una volta guarito e, dopo aver ricondotto a casa il fratello prigioniero in un campo di concentramento in Germania, si dedica allo sport non più come giocatore ma come dirigente e accompagnatore. E proprio a lui, che ha preso in mano le sorti della squadra castellana, la Federazione Gioco Calcio chiede di fornire documentazione sulla storia della società. “Ma non ne trovarono, allora gli appassionati e gli amici della squadra indicarono la data del 1923, ma non era una data a caso, avevano messo insieme qualche informazione e quindi pensarono che fosse la più vicina al vero. I documenti ufficiali, infatti, riportano della nascita della Polisportiva Scaligera nel ‘24 e di un certo fervore calcistico in quegli anni.”

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Ovidio conta su un bel gruppo di amici, appassionati di calcio, tutti gli amici della sua gioventù in zona Vasca, dove si trovava il Bazar di famiglia, Trevisan il fotografo, ma anche compagno di gioco, i fratelli Corà di cui Renato divenne sindaco di Montecchio, Scalabrin Antonio (Toni Camisa). Con loro costruisce e rafforza la società del Montecchio Calcio. Continua il figlio Franco.“Una società all’insegna del dilettantismo puro, che viveva del volontariato di tutti. Se c’era bisogno di pagare qualcosa, ciascuno contribuiva in base alle sue possibilità”.
Grazie alla presidenza di Agosti nasce nel Montecchio il settore giovanile, Allievi, Juniores e De Martino. Più tardi arrivano anche le categorie dei più giovani. Il Montecchio da allora avrà sempre un bel vivaio. Ricorda sempre il figlio Franco: “Al primo torneo Pulcini a Montecchio ci presentammo con venti e passa bambini, sorprendendo le altre società presenti. Ma non fu un problema perché mescolammo le formazioni e tutti poterono giocare senza distinzione di casacca.”

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Festa di fine campionato

Ovidio dà vita anche all’unica Polisportiva esistita nel nostro paese, che raggruppa tutte le discipline e le società attive dal calcio al tennis, alla pallavolo, al basket, al pattinaggio, per concludere con l’atletica leggera, il karate, il pugilato, l’atletica pesante, il Motoclub, il Gruppo ginnico e il Centro Olimpia. L’iniziativa gode del finanziamento del Comune, ma non ha vita lunga, perché a Montecchio Maggiore sono troppi i campanili. Di sicuro, però, favorisce la diffusione di quegli sport che hanno fatto di Montecchio Città Europea dello sport.
Negli anni settanta riceve la Croce di bronzo del CONI per il suo impegno nella promozione della pratica sportiva. Un vero motivo di orgoglio e vanto non solo per sé, ma anche per Montecchio e in particolare per tutti gli atleti e i dirigenti, amanti dello sport.
Intorno ad Ovidio si crea un gruppo importante di atleti calciatori, ma anche di allenatori e dirigenti.
La filosofia è di affidare i ruoli dirigenziali ad ex atleti che, avendo militato nel Montecchio, si sentono parte della società e per loro, che certo non sono stipendiati in nome dello spirito dilettantistico, si trovano comunque modalità per ricompensarli: un aiuto a trovare impiego, a sposarsi, a realizzare qualche sogno. Con lui il Montecchio diventa una grande famiglia, che negli anni ’78/ ’80 raggiunge un record nazionale. Un vero e proprio triplete: in tre anni dalla Terza Categoria alla Promozione.
In calce l’articolo che Agosti ha scritto per SportMONTECCHIO nel maggio del 2008.

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Nel 1980 Agosti è insignito della Croce di Cavaliere Ufficiale al merito della Repubblica, per una serie di impegni al vertice, assunti in città e presso la Camera di Commercio di Vicenza.

Conclusa l’esperienza come Presidente del Montecchio Calcio, Ovidio si dedica alla sua passione per la scrittura, la poesie e la narrativa e lascia alla sua Città interessanti opere, tutte da scoprire.

Rosanna Frizzo

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