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LR VICENZA. I CAMBI SONO LA CHIAVE DELLA VITTORIA SUL LUMEZZANE (1-0)

Cavion

La vittoria dell’LR Vicenza sul Lumezzane si concretizza solo nel finale di partita ma è legittima e legittimata da una prestazione di buon livello negli ultimi trenta minuti. Da quando, cioè, l’allenatore Diana modifica le proprie scelte iniziali a centrocampo e in attacco: al 55′ fuori Ronaldo, Greco e Ferrari e, venti minuti dopo, anche Rossi e Rolfini, insomma tutti e tre i centrali di metà campo e l’intera coppia di attaccanti.
Le varianti apportate dal tecnico sono azzeccate e tempestive, soprattutto per i centrocampisti. Jimenez dà ben altro contributo di corsa e intraprendenza rispetto a Ronaldo; Cavion si inserisce con maggiore incisività di Greco; Pellegrini è più mobile e impegnativo di Ferrari. L’ingresso di Proia al posto di Rossi aggiunge peso alla fase offensiva quando è il momento di pensare meno a coprirsi e più a sbloccare il risultato e, infine, Della Morte è più vivace e pericoloso di Rolfini.
Il risultato complessivo dei cambi è vistoso perchè i biancorossi cambiano ritmo e allargano il gioco, la palla corre sia per linee interne che esterne, gli attaccanti (e non solo) inquadrano la porta. Il gol è la naturale conseguenza della nuova e diversa supremazia.
La conclusione è che Diana ha sbagliato la formazione iniziale? Difficile dare una risposta netta a questa domanda, perchè le scelte dell’allenatore dipendono anche dalla visione che ha dei giocatori durante gli allenamenti e perchè non automaticamente i giocatori ripetono in campo quanto hanno espresso durante la settimana.
Forse il tecnico biancorosso non si aspettava un avversario così chiuso e azzannante e lo fa pensare la sua dichiarazione della vigilia sull’aspettarsi un Lumezzane “sbarazzino” in tono con la fase di inizio campionato, un po’ sulla falsariga della Giana Erminio, per aver ragione del quale sarebbe stato sufficiente la qualità dei singoli. Invece il collega Franzini, dopo aver ben studiato il video del match di Gorgonzola, ha predisposto le contromisure e, per tutto il primo tempo e parte del secondo, la sua squadra si è rintanata nella propria metà campo se non addirittura nella propria area, lasciando sì il possesso palla ai vicentini ma anche precludendo loro, con le buone e con le cattive, le geometrie dei passaggi e le finalizzazioni dei cross.
Questo quadro era già evidente a metà del primo tempo e, lì, ci si poteva aspettare che Diana ordinasse ai suoi di arretrare un po’ con l’effetto di portar fuori i bresciani dalla loro comfort zone e di creare spazi per gli inserimenti dei biancorossi. Così non è stato e il Vicenza ha continuato a produrre un gioco piuttosto lento e prevedibile (tranne qualche spunto sulla fascia sinistra) e, soprattutto, senza creare palle gol. Quella più concreta, invece, l’ha avuta proprio il Lumezzane in contropiede e Confente l’ha neutralizzata con una parata memorabile, che vale quanto il gol-vittoria di Cavion (nella foto del sito della società).
La terza partita utile e la seconda vittoria consecutive sono state un buon rodaggio per il Vicenza, a cui, nel turno infrasettimanale, il calendario riserva la trasferta sul campo della capolista Virtus Verona. In teoria è il primo avversario impegnativo per Diana e i suoi, che sono attesi ad un altro passo avanti. Attenzione alla velocità delle punte di Fresco, che possono mettere in difficoltà i difensori vicentini che non sembrano a loro agio contro attaccanti di questo tipo.

GIANNI POGGI

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