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LR Vicenza si ferma sullo 0-0 nell’Andata dei Quarti contro il Cesena

cesena

Pareggio senza reti fra Vicenza e Cesena (a centrocampo al termine nella foto di Gianni Poggi) nella gara di andata dei Quarti play off. Tatticamente prevalgono i romagnoli che tengono sempre in pugno il match, il Vicenza ha più possesso palla ma la porta proprio non la vede.

Il Vicenza e il Cesena hanno alcuni punti in comune: molti campionati in Serie A, il fallimento nella stessa stagione sportiva, alcuni giocatori (Bardin e Galli, in primis), perfino allenatori (fra i più recenti Pierpaolo Bisoli e Francesco Modesto), e l’attuale militanza in Serie C ma in gironi diversi. Non ultimo il pubblico: quello del Mannuzzi è il più numeroso della C, quello del Menti quasi. Erano, invece, tutt’e due nello stesso girone nel campionato 2019-2020, quello interrotto per il Covid, e, anzi, l’ultima gara disputata – il 23 febbraio 2020 – fu proprio Cesena-Vicenza, vinta dai biancorossi per 3-1.

Diversi i due allenatori: Domenico Toscano è tecnico di lungo corso con lunga esperienza in categoria, Thomassen è invece un deb come primo fra i professionisti.

Le strade dei due club sono tornate ad incrociarsi, quindi, dopo tre anni e tre mesi nei Quarti di Finale dei play della terza serie, a cui i vicentini si sono qualificati vincendo la Coppa Italia di categoria e battendo la Pro Sesto negli Ottavi e i romagnoli grazie al secondo posto ottenuto nel Girone B.

Il Cesena torna in campo per un impegno agonistico 34 giorni dopo l’ultima di campionato, chiuso con una serie positiva di sei vittorie e quattro pareggi. L’ultima sconfitta risale al 20 febbraio, in casa, con la capolista Reggiana.

Il Menti non straborda, anche perché dalla Romagna sono arrivati pochi tifosi, la più parte è rimasta a casa ad aiutare gli alluvionati.

Il primo tempo non è di quelli memorabili. Possesso palla prevalente del Vicenza, ma nemmeno un tiro in porta dei biancorossi nei 49’ che dura la prima parte. Cesena attento, pratico quanto basta a sporcare tutte le azioni avversarie, più efficiente sulle fasce, soprattutto a sinistra. Tant’è che proprio da quella banda provengono due assist sciupati dagli attaccanti bianconeri. Durante il recupero il Vicenza reclama per un atterramento di Ferrari nel bordo interno destro dell’area avversaria, ma l’arbitro Pascarella non ravvisa. L’impressione è che l’asticella che chiedeva di alzare Thomassen non si sia mossa. Per vincere il Vicenza deve dare qualcosa di più.

Nemmeno nella ripresa, però, arriva quel qualcosa in più. La partita continua con l’andazzo della prima parte perché il Vicenza non riesce a cambiare ritmo e a trovare fantasia e il Cesena non ha problemi a gestire il tran tran dei giocatori di Thomassen. L’allenatore fa tutti i cambi possibili ma a centrocampo nulla cambia anche con nuove pedine e il famoso attacco di casa partorisce l’unico tiro in porta della gara all’80’, per di più fallito da un irriconoscibile Ferrari che, da posizione ultra favorevole, calcia sul palo.

Il peso delle tre partite ravvicinate si fa sentire nelle gambe dei biancorossi che, se possibile, rallentano ancora e aumentano, invece, retropassaggi e palleggi laterali. Non si sa perché l’allenatore mandi in campo all’85’ Giacomelli, che, negli 8’ di presenza, si distingue solo per un tiro-a-giro, la specialità della casa, finito fuori.

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