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DALLA VECCHIA: GLI IMPRENDITORI CHIEDONO UN LAVORO DI SQUADRA.

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Arzignano. “In un’Italia con produttività stagnante e in crollo demografico c’è bisogno estremo di investimenti”. Laura Dalla Vecchia, Presidente di Confindustria Vicenza, lo dice chiaro: “Il rischio recessione è concreto. Le disdette stanno già arrivando. Tanti progetti sono fermi”. Tante parti del mondo sono funestate da guerre interne ed esterne. I quasi mille imprenditori intervenuti alla Marelli Motori di Arzignano chiedono lumi. Al presidente della regione Luca Zaia, al Commissario Europeo Paolo Gentiloni, al ministro del made in Italy Adolfo Urso collegato da Roma. A tutti chiedono dove sta andando l’Europa. Già l’Europa, che deve investire sul suo futuro che si chiama impresa. La transizione energetica e quella tecnologica devono calarsi nella realtà. I segnali di una crisi in avvicinamento sono molto forti.
Gli imprenditori vicentini stanno girando e rigirando il mappamondo alla ricerca di mercati alternativi. La terza provincia Italiana per Export con oltre 24 miliardi (e prima con oltre 23 mila euro procapite) chiede indicazioni per nuove rotte e nuovi porti.
Ci vorrebbe inoltre una disponibilità a collaborare tutti insieme. Il momento è cruciale.
Bisogna intervenire ognuno per la sua parte.
Dalla Vecchia in pressing sull’Europa, chiamata e richiamata in ballo. Non è davvero un caso che il titolo dell’Assemblea – coordinata dal giornalista televisivo Francesco Giorgino – sia “L’Europa allo specchio e il ruolo nel nuovo scacchiere mondiale”.
Sul piano geopolitico la confusione regna sovrana. La crisi che sta soffocando la Germania , di cui siamo subfornitori, spaventa.
Dalla recessione strutturale del 2008 si continua a cercare ogni anno nuovi mercati. E con la guerra in Ucraina, con la quasi guerra in Medio Oriente, con la Cina in asfissia, adesso «dove andiamo a vendere per compensare i cali di mercato, difendere i posti di lavoro e impedire l’avverarsi di una recessioni alle porte?».
Sullo sviluppo delle tecnologie, sulla chiarezza delle norme, sugli incentivi agli investimenti Confindustria chiede un impegno, senza risparmiare nessuno. Nemmeno la Regione. La Presidente Dalla Vecchia chiede di pensare non solo alle multinazionali di grande dimensione ma anche a quelle tascabili. Chiede al Governo di detassare il reshoring. Ci sono parole dure sul futuro della mobilità che non si vuole solo elettrica, sulle batterie, sull’energia e sulla confusa transizione ecologica.
Poi una riflessione su occupazione e giovani, perché “In Italia lavora troppo poca gente” con un tasso di occupazione al 66%. Su questo siamo ultimi in Europa. Un attacco a quota 100, un drammatico riferimento all’inverno demografico, un appello alla immigrazione controllata. Su questo argomento arriva una proposta: “Immigrazione programmata e rigidamente regolata. Questione ben diversa dall’immigrazione incontrollata e dall’emergenza rifugiati». E poi i giovani che potrebbero comunque trovare opportunità in zona perché “il deficit di lavoratori è talmente ampio che anche in una congiuntura non favorevole, le aziende hanno comunque bisogno di persone». I cervelli fuggono, ma a volte ritornano. In questa terra si vive meglio che altrove. Ma le imprese devono crescere ed invece nell’ultimo anno il 70% delle aziende del Nord Est non ha chiesto nuovi affidamenti. Anche questo non è un buon segnale. Fuori piove. Ma anche dentro l’assemblea i nuvoloni sono presenti.

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