L’allergia alle regole esistenti, congiunta alla solita voglia di grattare la pancia e premiare il furto di legalità da parte dei cittadini trasgressori, rappresenta la cifra del modo d’essere e di fare politica del leader della Lega per Salvini di cognome e di nome Matteo.
La risposta al primo quesito sta nel TU dell’edilizia vigente, D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380. Infatti, rientrano nella tolleranza prevista all’art. 34 comma 1 “il mancato rispetto di altezza, dei distacchi, della cubatura, della superficie coperta e di ogni altro parametro delle singole unità immobiliari non costituisce violazione edilizia se contenuto entro il limite del 2% delle misure previste nel titolo edilizio” Il comma 2 afferma “limitatamente agli immobili non sottoposti a tutela, costituiscono inoltre tolleranze esecutive le irregolarità geometriche e le modifiche delle finiture degli edifici di minima entità, la diversa collocazione degli impianti e opere interne eseguite durante i lavori per l’attuazione di titoli abilitativi edilizi, a condizione che non comportino violazione della disciplina urbanistica ed edilizia e non pregiudichino l’agibilità dell’immobile” In altre parole, le opere interne che non pregiudichino l’agibilità, ad oggi, non necessitano di sanatoria e non costituiscono abuso.
Se invece, è stato realizzato un controsoffitto che pregiudica l’altezza minima dell’unità, oppure un balcone, un porticato od una finestra dimensionati e collocati diversamente da quanto stabilito dal titolo abitativo è necessario “regolarizzare” la difformità, fattibile -allo stato attuale- pagando all’ente locale una sanzione pecuniaria variabile da un minimo di € 516 ad un massimo di 5.164 € (SCIA leggera). Detto contributo economico, fino ad oggi, è stato ed è incassato dal Comune dove la “piccola irregolarità” è stata commessa. Viceversa, nel caso andasse avanti il mini-condono proposto da Salvini allo scopo di finanziare la prossima legge del bilancio, il quantum sarà introitato probabilmente ed interamente dallo Stato; di suo il Comune, oltre che non percepire alcunché dovrà garantire la “lavorazione” della pratica presentata tramite il proprio ufficio tecnico. Ma la Lega è o non è da trent’anni sulla scena politica per rafforzare, a suo dire, le Autonomie Locali?
Nel versante della finanziaria 2024, sarà interessante annotare la previsione stimata di tale gettito in entrata, sapendo già che i tre condoni edilizi del 1985 (governo Craxi) 1994 e 2003 (Governi Berlusconi) rispetto alle aspettative ebbero un introito reale del 58% i primi due ed il terzo del 71%; in ogni caso e sempre al di sotto di qualche decina di punti percentuali rispetto al previsto, ovvero miliardi di € mancanti.
Recentemente, si è conclusa in modo del tutto ingloriosa la telenovela dei c.d. extra-profitti delle banche. Queste, essendo più forti dell’esecutivo in carica, hanno ottenuto la rimodulazione della tassa a loro carico stimata in un primo tempo a 4.0/4.5 miliardi poi ridotta a circa 2 miliardi, ora impossibile da stimare in termini credibili avendo dato loro la possibilità di scelta tra pagare un obolo oppure di rafforzare il proprio patrimonio. Quesito-quiz, cosa sceglieranno?
Venendo al secondo interrogativo, a chi serve, qui la risposta è ovvia ha già giovato a Matteo Salvini apparso ripetutamente in tutte le salse nei mass-media con plurime interviste radio-televisive e giornalistiche. Pochi intimi ovvero il Governo di cui fa parte e ancor di più il Parlamento stanno aspettando un testo scritto utile per comprendere: le procedure, i contenuti, il gettito da inserire in entrata ascrivibile alle “piccole irregolarità”
Stando agli ultimi sondaggi la Lega per Salvini gode di un consenso pari al 10.01 (la 7) oppure 8.01 (Ipsoa), ben al di sotto del 34.3 % delle europee del 2019. Chissà cos’altro dovrà inventarsi Salvini per risalire di qualche altro decimale.
Coraggio Matteo, la fantasia non ti manca forse nel 2024 mancheranno i votanti Lega per Salvini.
Enzo De Biasi
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