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A SCUOLA È ORA DI SCEGLIERE

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Si avvicina per i ragazzi di terza media il momento di scegliere la scuola superiore, il percorso di studi che segnerà il loro prossimo futuro. Una tappa importante della crescita di ciascuno, un momento complicato dunque e non solo per il lui o la lei.
Ora la famiglia è chiamata in causa molto più che in altre occasioni. Si pensi a quali scelte si è chiamati prima di questo momento. La scuola materna, la scuola elementare? Ma ci sono quelle comode vicine a casa, se mai ci si sposta un po’, giusto per assicurarsi che il bimbo o la bimba siano educati, trattati, guidati al meglio. Già con l’inizio della scuola media le cose cambiano un poco perché si ha maggiore consapevolezza di quello che è il proprio figlio e quindi si cerca quell’istituto che sembra più attento a certe problematiche, con l’obiettivo, in fondo, di proteggerlo.
Ma con la scuola superiore la cosa è diversa: si inizia un percorso che potrebbe segnare nel bene e nel male la vita del figlio. Se si sbaglia, pensa un genitore attento, si può compromettere il futuro di chi si ama più al mondo, di chi si vorrebbe un giorno laureato, realizzato nelle sue aspirazioni o quantomeno sistemato.
Allora inizia la ricerca della scuola superiore. Ed è una ricerca per alcuni spasmodica. La rete offre la possibilità di sbizzarrirsi, perché non bastano le pagine del ministero dell’Istruzione, ogni scuola avvia, a partire da ottobre, le sue pagine web dedicate all’orientamento. Ed è una buona cosa perché la famiglia si può informare direttamente, può confrontare le informazioni e chiarirsi le idee oppure confonderle ancora di più. Ci sono poi le giornate di scuola aperta, visite guidate degli istituti per tutto novembre e dicembre, ci sono gli incontri con esperti di formazione e del mondo del lavoro. Una notevole quantità di opportunità, frutto della collaborazione tra scuole, enti locali e mondo produttivo.
Ma, ci sono dei ma… Se i ragazzi chiamati alla scelta non sono ben preparati ad affrontare le offerte orientative, c’è il rischio di generare tanta confusione. Così la Scuola media dovrebbe effettivamente preparare il ragazzo, indirizzarlo verso il settore più consono alla sua personalità e potenzialità: non si costringerebbero i genitori a lunghi ed estenuanti tour di Istituto in istituto il sabato pomeriggio, per tornare a casa più disorientati di prima.
Inoltre gli insegnanti orientatori dovrebbero indicare ai loro studenti il cammino non solo più adatto, ma anche più semplice e comodo.
Se il giudizio orientativo parla di un istituto tecnico tecnologico, perché mandare lo studente alla scuola aperta della città quando esiste lo stesso indirizzo vicino casa? Sarebbe un’ottima occasione anche per aiutare le famiglie nel contenimento delle spese: il trasporto costa e non poco. Se la scuola scelta non c’è vicino casa, bene si scelga quella più vicina perché meno bus girano, meno si inquina.
Eh già, bisognerebbe riflettere anche su questo e i sindaci dovrebbero lavorare per far sì che si creino dei poli scolastici, senza pensare al prestigio della propria città ma agli interessi delle famiglie e al bene dell’ambiente. Così giusto per fare un esempio, a Montecchio potrebbe rafforzarsi il polo tecnico professionale, ad Arzignano quello liceale, in una prospettiva di maggiore razionalizzazione dell’offerta formativa per le famiglie e soprattutto per i ragazzi che vedrebbero di molto contenuta la fatica di andare a scuola: alzarsi all’alba per prendere un pullman strapieno, tornare a casa in orari poco consoni all’alimentazione e allo studio stanca, toglie energie che potrebbero essere dedicate ad altro, allo sport per esempio, ma anche alla musica, al cinema, perché tutto aiuta a crescere…
PS: da ex docente ricordo che l’orientamento non si limita alle classi terminali di ogni ciclo di studi, dura tutto il percorso di studi e vorrei rassicurare i genitori. Ora siete confusi ed impauriti, ed è giusto, ma intanto preoccupatevi che vostro figlio apprenda innanzi tutto buone abitudini di studio, sia sereno e aperto al mondo, il resto verrà da sé.

Rosanna Frizzo

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