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AMICIZIA, SOLIDARIETÀ CONDIVISIONE. GLI ALPINI DI ALTE SONO PRONTI A VIVERE L’ADUNATA NAZIONALE NEL NOME DEI VALORI CHE LI CONTRADDISTINGUE.

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E’ mattina presto, ma nella sede degli Alpini di Alte Ceccato si lavora da un bel po’, perché tutto deve essere pronto per martedì 7 maggio, quando arriveranno i primi ospiti, un gruppo di alpini di Parma, gemellati proprio con la sezione di Alte, conosciuti tramite il salumificio Castelli di Montecchio che ha rapporti commerciali con la patria del crudo. Seguiranno amici da Brescia e Vittorio Veneto. In tutto venticinque dormiranno in sede, già a partire da martedì, utilizzando le brande recuperate dagli Americani alla fine di una recente operazione nel deserto. La sezione di Cremona-Mantova sarà ospitata nella casa della Parrocchia di Alte a Santissima Trinità.

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Le brande da campo americane pronte per l’arrivo degli amici parmensi

Si pulisce, si organizza la disposizione delle brande da campo, si verifica il buon funzionamento della grande cucina, attrezzata di tutto punto e che fornirà molto più di un rancio da campo.
Tre signore stanno lavorando proprio per far sì che il ristorante dei mariti, cuochi oltre che alpini, soddisfi i palati di tutti gli ospiti. Intanto qualcuno lavora in officina e ripara piccoli utensili…

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Le Stelle Alpine Carla, Paola e Marisa
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Il meccanico Frigo
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Il meccanico Biasin
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L’aiutocuoco Giuseppe Morato


C’è tutto in questo luogo, costruito con le strutture mobili utilizzate in Friuli dopo il terremoto del 1976 e pian piano ingrandito e abbellito. L’ampia sala dell’entrata, utile per l’accoglienza e le riunioni, la ancor più grande sala da pranzo che non ha nulla da invidiare ad una vera trattoria.

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La cucina è fornita di ogni elettrodomestico, al piano di sotto si trova lo spazio del fuoco con un grande caminetto, utilizzato per spiedi e cottura alle braci, ma anche magazzini che rispondono alle esigenze di una comunità che svolge numerose utili attività, come organizzare la raccolta di tappi per finanziare l’opera dell’ospedale oncologico di Aviano. A dirigere l’attività, il presidente della sezione il signor Mirco De Grandi.

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Il presidente De Grandi

E’ veramente orgoglioso nel mostrare che cosa sia diventato questo luogo grazie al lavoro e la collaborazione di tanti ex alpini che ancora portano nel cuore lo spirito del Corpo, nato come speciale a difesa delle nostre montagne.
“Oggi gli ex Alpini si fanno portavoce di valori alti come la solidarietà, la cooperazione e la pace e li sostengono in occasione della tante adunate che si svolgono in giro per l’Italia, dei meeting nelle diverse sedi, ma anche degli incontri che vengono organizzati presso le scuole e le comunità per far conoscere la nostra storia. Grazie all’impegno di un uomo molto speciale, quale Giuseppe Rossi, appassionato di storia, tanti giovani studenti della provincia di Vicenza, hanno potuto rivivere i momenti salienti della Grande Guerra e delle campagne militari che hanno visto protagonisti gli Alpini durante la Seconda Guerra Mondiale.

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Giuseppe Rossi
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La mitica valigetta di Giuseppe Rossi
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Le sue diapositive
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Il moschetto di Giuseppe quando era un Balilla

Hanno toccato con mano la realtà delle trincee e delle maschere a gas, hanno colto il dramma dell’incertezza dell’essere al fronte, gli stessi sentimenti che si vivono oggi sul fronte ucraino. Non solo! Gli Alpini della Sezione collaborano con il Centro prelievi dell’ULSS 8 di Largo Boschetti e aiutano le persone più anziane o in difficoltà ad effettuare il prelievo del sangue. Intervengono con la loro organizzazione durante i vari eventi sportivi e culturali della città, ospitano momenti conviviali su richiesta dell’Amministrazione”.
Sul fondo della sala da pranzo, in evidenza la foto del Maggiore Tigrucci, di Alte Ceccato, al quale è intitolata la sede. Sotto spicca una bacheca con tutti i cappelli degli Alpini messi al riparo dalla tormenta, ma non esitò ad esporsi al rischio slavine per verificare un passaggio pericoloso. E così fu travolto da una valanga, ma aveva salvato 60 artiglieri da montagna.

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I cappelli degli Alpini salvati da Tigrucci
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Sempre nella sala dove si trascorrono ore spensierate in compagnia, un’altra bacheca con la divisa dell’ufficiale che nel 2010 ricevette la Medaglia di bronzo al Valore civile.
La sede è la dimostrazione concreta di una comunità, quella degli ex Alpini, che si apre alla più grande comunità, quella di Alte Ceccato e di Montecchio. “D’altra parte essere stati Alpini significa proprio essere solidali, aiutare. Lo abbiamo imparato durante il servizio militare, quando percorrevamo i ripidi sentieri montagna per raggiungere i campi invernali ed estivi per le esercitazioni. Lo si vive e poi non lo si dimentica più. Lo si mette in pratica quotidianamente nei luoghi di lavoro, nella comunità”.
Dimostrazione tangibile di questi valori sono gli ex Alpini presenti in sede, a partire da Giuseppe Morato vice cuoco, Sergio Frigo ex meccanico di moto e oggi factotum nell’officina dove sta preparando le grandi pentole per la paella insieme all’amico Biasin.
In cucina lavorano intanto le Stelle Alpine, così si chiamano le mogli che aiutano e che di mese in mese arricchiscono il menù della sede.
“Ultima specialità proposta il risotto con gli asparagi, ma molto buono e apprezzato anche quello con il tasta sale.“
Marisa, la moglie del Presidente: “Sono contenta che mio marito viva questa esperienza e lo faccia con grande impegno. Questo spinge anche me ad essere attiva e propositiva. Noi Stelle Alpine siamo un bella squadra e siamo pronte per l’adunata, ma a Vicenza mi sa che non ci andiamo, quella è esperienza dei nostri mariti Alpini. Faremo probabilmente il servizio Taxi fino al luogo dell’adunata generale”.

Rosanna Frizzo

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