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MONTEVIALE. IL SINDACO CEGALIN RISPONDE ALLE MINORANZE SUL NUOVO CAMPO DI CALCIO

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“Monteviale deve avere il coraggio di pensare in grande, per riqualificare alcune zone che hanno delle criticità e per dare nuove risposte alle richieste che arrivano dai giovani”. Claudio Cegalin, sindaco di Monteviale parte da qui, per rispondere alle sollecitazioni delle minoranze.
L’ordine del giorno presentato dalla opposizione nell’ultimo Consiglio Comunale è stato bocciato. Ma il tema rimane di attualità.
Al sindaco chiediamo il perché di un progetto così importante.
“Tutto nasce da un’idea di paese che vogliamo, più ordinato ed efficiente. Dobbiamo una risposta a quei cittadini che oggi abitano a ridosso del campo di calcio. Con evidenti problemi di parcheggio selvaggio quando ci sono le partite, con fastidi che naturalmente si susseguono durante allenamenti e campionato, le case attaccate all’area sportiva sono difese da alte reti per evitare che i palloni arrivino in giardino o contro le finestre, sono disturbate durante gli allenamenti e le partite.
C’è una situazione di disagio che vogliamo superare. La zona va ripensata.
L’attuale campo non è completamente omologato per tutte le categorie.
Poi c’è una richiesta crescente di altri spazi per fare sport diversi dal calcio. Gli spazi che oggi abbiamo non sono né sufficienti né adatti per tutti”.
Le minoranze sono preoccupate per le capacità finanziarie del comune e sostengono che siano sottovalutati i problemi di natura idraulica. Secondo loro siamo di fronte ad un azzardo.
“Certo, l’idea sulla quale ci siamo concentrati è ambiziosa, ha dei costi, e noi stessi siamo consapevoli che avrà bisogno di tempi medio lunghi per essere completamente realizzata.
Peraltro il progetto ha già un anno di vita. Siamo in attesa di alcune autorizzazioni regionali. La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) in particolare, che è uno strumento previsto per legge e volto a proteggere e tutelare l’ambiente dai possibili impatti dovuti a piani e programmi, non è ancora stato approvato dalla Regione. Siamo in attesa. Fiduciosi ma in attesa.
La minoranza è andata all’attacco solo in queste settimane di un progetto che sta già facendo il suo percorso. Capisco anche alcune preoccupazioni, ma sono convinto che gli uffici della Regione sapranno valutare rischi e pericoli. Ovviamente è giusto che le minoranze si pongano dei dubbi ed è normalissimo che facciano la loro parte.
Io però resto convinto della bontà di questo progetto”.
Quando partirà però assorbirà molte risorse.
“Andrà organizzato per step successivi. Cercheremo finanziamenti nazionali e regionali, seguiremo un percorso virtuoso per utilizzare le capacità di finanziamento e di indebitamento che il bilancio comunale ci permetterà, anno dopo anno sulla base delle normative vigenti.
Un progetto pubblico o anche privato?
“Sarà un progetto finanziato dal pubblico. Solo se ne capiremo la convenienza potrebbe essere aperto successivamente anche al privato. Ma questo non è argomento all’ordine del giorno.
Ci vorranno tanti anni?
“Almeno dieci, certo. Il primo step riguarda la costruzione di due campi di calcio, uno in erba naturale ed uno in sintetico.
Il secondo step riguarderà la riqualificazione dell’area attualmente occupata dall’attuale campo di calcio. Sarà trasformata in parco ad uso prima di tutto del quartiere abitativo esistente.
Poi andremo a costruire una palestra polifunzionale che ospiti pallavolo, pallacanestro ed altre discipline. Non solo calcio, dunque”.

Maurizio Scalabrin

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