MONTECCHIO CALCIO. ROMANO ALEARDI: “DORMO SONNI TRANQUILLI E HO FIDUCIA NEL NUOVO ALLENATORE!”
Partita cruciale quella che si è giocata al Cosaro domenica 19 gennaio tra il Montecchio e il Bassano. E non solo perché derby vicentino.Si sono
Ricordare per non dimenticare. Celebrare per onorare. Partecipare per conoscere.
Ecco come sintetizzare il 25 aprile che, a Montecchio Maggiore, ha visto la presenza viva e attiva degli studenti delle due scuole medie, Anna Frank e Marco Polo.
Il lungo ponte e la pioggia non hanno impedito che un nutrito gruppo di ragazzine e ragazzini abbiano partecipato, accanto alle autorità civili e militari, ai rappresentanti dell’ANPI e ad una sparuto ma coinvolto gruppo di cittadini, ad una cerimonia che ha il suo rituale, fatto di corone, bandiere, squilli di tromba e marce bandistiche, discorsi, benedizioni e applausi.
Con la loro presenza i ragazzi sono andati oltre quel po’ di retorica che inevitabilmente queste cerimonie portano con loro. Le letture, frutto di minuziosa ricerca storica da parte degli storici locali, hanno fatto rivivere nel concreto i gloriosi e nel contempo drammatici giorni della liberazione di Montecchio. Liberazione che nella città castellana è arrivata il 28 aprile 1945, tra ansiose attese e e pericolose reazioni di un esercito in precipitosa fuga.
Dalla storia nazionale, alla storia locale per conoscere, onorare e non dimenticare appunto.
I partigiani, i giovani che scelsero di andare in montagna, quelli che operarono in pianura, le loro famiglie che vivevano nel terrore, le maestre e i maestri che non abbandonarono le scuole del paese, nonostante i giorni difficili e pericolosi.
I bambini che accolsero, spontaneamente e curiosamente festosi, i primi soldati alleati il 28 aprile del 1945.
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