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OTTOBRE 1963-2023. BUON COMPLEANNO ALLA BOTTEGA DEI FRATELLI DANESE

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Il Punto, da oggi inizia una rubrica dedicata alle Botteghe Storiche di Montecchio. Quelle che, per iniziativa del Sindaco Ceccato, hanno avuto esposta una targa in marmo che le distingue e che dovrebbe non solo riconoscerne la memoria, ma anche richiamare l’interesse di chi ci vive accanto. Conoscere per ricordare, ma anche rivalutare e valorizzare, questo è ciò che il Punto intende fare.

BUON COMPLEANNO ALLA BOTTEGA DEI FRATELLI DANESE
La prima cosa che si avverte entrando è il profumo intenso di salumi, per la verità di soppresse nostrane tutte esposte dietro ad un bancone delle meraviglie: insaccati di tutti i tipi, formaggi, vasetti di conserve speciali, di sughi invitanti.
E’ la salumeria dei fratelli Danese, conosciuta anche il negozio delle Delicatessen, il luogo dove trovare specialità di tutto il mondo.

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Antonio ed Edoardo gestiscono il negozio dagli anni settanta, ma la bottega è censita come storica perché la sua storia è ben più lunga.Inizia nel 1963, quando Alte Ceccato si stava sviluppando intorno alla fabbrica omonima.
Due sono gli elementi da considerare, entrambi molto interessanti.
Nei primi anni ‘60 la Ceccato stava vivendo un momento critico in seguito al passaggio della proprietà alla famiglia Dolcetta. Era in atto una riorganizzazione e proprio nel ‘63 ci furono dei licenziamenti. Proprio in quegli stessi anni si stava lavorando alla realizzazione di quello che poi è diventato il palazzone di via Stazione.

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“Nostro padre, che lavorava in Ceccato come contabile, fu licenziato e proprio in quell’anno acquistò sulla carta questo negozio. Qui allora c’era solo una grande buca, dove giocavamo, ma ben presto sarebbe stato innalzato un palazzo che tutti ammiravano. Appartamenti signorili, ben rifiniti, destinati a clienti di un certo livello. E infatti furono acquistati da avvocati, medici, ingegneri, o affidati a tecnici delle vicine fabbriche in espansione. Nostro padre ci vide lungo. Affidò il negozio ad un esperto del settore gastronomico, che pure aveva lavorato in Ceccato, ma che in gioventù aveva fatto il cameriere e il salumiere a Cortina. Dino Zigliotto che, insieme alla moglie ha fatto crescere il punto vendita.”
E’ un momento di crisi che apre a prospettive nuove per il negozio dei Danese, ma anche per tanti operai che persero il lavoro in fabbrica, ma ebbero modo di mettersi in proprio, lavorare per conto della Ceccato e fondare a loro volta la propria azienda. La neonata frazione di Montecchio Maggiore era una realtà estremamente dinamica, ricca di opportunità e che richiamava famiglie da fuori.

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“E chi arrivava prima o poi costruiva la sua casa, accresceva il suo benessere e quindi chiedeva negozi e servizi. Allora c’erano quattro o cinque salumerie, più in là c’era il lattaio, il macellaio, il fruttivendolo, il fotografo, la farmacia, l’ufficio postale. A fianco a noi il negozio di una signora specializzata a cucire i colli di pelliccia sui cappotti. Un altro mondo, anche senza traffico, senza la confusione di oggi. Negli anni settanta, dopo il militare, ci venne affidata la conduzione del negozio. Era un altro periodo di crisi, ma noi ci impegnammo per far crescere l’attività che il papà ci aveva affidato. Allora fu importante gestire per la Ceccato la colazione dei suoi addetti. Tutte le mattine preparavamo il sacchettino con il panino da consegnare agli operai e agli impiegati. Nel frattempo la clientela si faceva più raffinata e così abbiamo puntato sulla ricerca di prodotti speciali: la birra originale tedesca, il vino francese, il salume toscano, la mortadella emiliana. La nostra è stata una continua ricerca che ci ha portato a specializzarci, a fornire al cliente il prodotto giusto al momento giusto: i tortelli di zucca di Valeggio, il baccalà, affettati baveresi, formaggi speciali francesi e non solo, insieme a vini e liquori di prestigio.”
Il loro è un racconto a due voci e intanto Doddo serve una cliente mentre Antonio cura un prosciutto crudo prima di riporlo nel vano del bancone.

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“Questi salumi sono vere specialità che noi abbiamo cercato, trovato e proposto ad una clientela non solo locale. Molti nostri clienti sono da fuori e vengono qui perché sanno che troveranno prodotti di qualità e speciali per ogni occasione, dagli antipasti ai dolci.”

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I due fratelli rivelano che non sempre è facile lavorare fianco a fianco: ”Talvolta non ci capiamo, litighiamo, teniamo il broncio per un po’, ci ignoriamo insomma, ma poi torniamo ad essere sereni”.
Sarebbero in pensione da alcuni anni, ma sono contrastati dal desiderio di godersi un po’ di riposo e la preoccupazione di lasciare un’attività che non troverà una sua continuità.
“I nostri figli non sono interessati a prendere in mano il negozio perché sanno quanti sacrifici costa e che è difficile gestirlo in questi tempi. Supermercati, spesa on line… Sono passati i tempi della signora che veniva tutti i giorni in negozio e si faceva consigliare su che cosa cucinare per il marito e magari sorprenderlo, che provava le specialità tirolesi, e ordinava il cenone di Capodanno…
Tutto è cambiato, molte attività hanno cessato di esistere, sono arrivate molte famiglie straniere che ancora non hanno il coraggio di entrare in negozio. Ci vorrà tempo perché le cose cambino”.
Intanto è anche mutata la fisionomia di Alte Ceccato, la viabilità:” Lo spostamento del casello per noi sarà un problema perché chi oggi ancora esce dal casello per fare un salto in bottega non lo farà più”.
Ma intanto i fratelli Danese non smettono di cercare e trovare nuovi prodotti e quindi accolgono le proposte anche dei produttori locali e assaggiano i loro prodotti proprio in negozio, in un angolo intorno ad un gran tavolo, dove fermarsi ad assaggiare e magari a scambiare quattro chiacchiere.
La bottega storica è anche questo! Un luogo dove ricordare, condividere e soprattutto gustare.

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