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LR VICENZA. A TRIESTE LA PRIMA PARTITA-CARDINE DEL CAMPIONATO

Tesser

La sfida con la Triestina è la prima partita-cardine di questo campionato per l’LR Vicenza. È, infatti, il primo scontro diretto con una “parigrado”, perchè anche l’Unione è concordemente considerata una delle candidate alla vittoria del Girone. È, poi, la gara del riscatto, perchè i biancorossi sono reduci da una doppia sconfitta consecutiva e da prestazioni tutt’altro che all’altezza degli obbiettivi e del rango. È, infine, l’occasione sia per l’allenatore Diana che per alcuni giocatori di dare finalmente dimostrazione delle qualità e delle doti per cui sono stati chiamati a far parte del progetto promozione.
La Triestina, dopo un campionato in cui ha rischiato la débâcle, si è riproposta quest’anno con un profilo completamente nuovo e diverso. Nella scorsa estate la proprietà del club è passata al fondo americano LBK Capital LLC, guidato dal trentaseienne Ben Rosenzweig, che ha rinnovato il management inserendo nelle cariche di vertice due ex dirigenti del Venezia: il trentatreenne connazionale Alexander Menta come direttore generale e il ds Morris Donati. Questi hanno individuato in Attilio Tesser (nella foto) il nuovo allenatore e profondamente rifatto la rosa in tutti i reparti con una ventina di acquisti.
Il gruppo giocatori ha un valore di 6,9 milioni di euro, che lo colloca al terzo posto nel girone dopo Atalanta U23 e LR Vicenza. I pezzi da 90 sono gli attaccanti Daishawn Redan (in prestito dal Venezia), valutato un milione, e Facundo Lescano (ex Pescara, 500.000) e il centrocampista Christian D’Urso, prima al Cosenza (e lanciato dal Cittadella), valutato 800.000 euro.
Il risultato di questa rivoluzione tecnica non è ancora stato centrato appieno, perchè la squadra ha avuto bisogno di un po’ di rodaggio (ha perso in casa la partita del debutto con il Trento e, alla quarta, in trasferta con la Pergolettese), ma la esperta guida di Tesser la sta portando rapidamente a regime. Dopo i primi otto turni, infatti, l’Unione è al terzo posto, in scia a Padova e Mantova, ed è in serie positiva da cinque giornate, quattro di campionato (tre successi e un pareggio) e una in Coppa Italia (vittoria sul campo della Virtus Verona).
La crescita, oltre ai risultati, si sostanzia anche nelle prestazioni, perchè la Triestina ne ha collezionate alcune notevoli come nel caso della larga vittoria con il Mantova e, in particolare, nelle ultime due partite, in cui è riuscita a recuperare il risultato negativo nelle battute finali, pareggiando con il Renate all’88’ e, addirittura, piazzando la remuntada con il Lumezzane fra il 1° e il 3° minuto del recupero finale. Una squadra, insomma, che non molla mai.
Gli alabardati sono, al momento, la squadra che ha segnato di più nel girone: 15 centri, 7 dei quali firmati dal capocannoniere Facundo Lescano, argentino come il suo omologo biancorosso Ferrari con cui si potrebbe innescare un bel faccia-a-faccia in campo.
Il Vicenza non affronta questa sfida con la Triestina nelle migliori condizioni. Oltre alla già ricordata coppia di insuccessi consecutivi da smaltire, la squadra non potrà disporre di nuovo del regista Fausto Rossi (e si è ben visto nel match con il Renate quanto sarebbe servito in campo) nè dello squalificato Ierardi. È la prima volta che, nel trio dei difensori centrali, manca un titolare e non c’è in rosa un naturale sostituto nel ruolo di braccetto destro. Diana dovrà valutare bene chi mandare in campo, anche perchè Tesser utilizza due attaccanti e, dietro di loro, il trequartista D’Urso, senza contare gli inserimenti dei centrocampisti, per cui ci vorrà molta attenzione nella fase difensiva.
Per il tecnico biancorosso il problema principale è, però, assestare il centrocampo, reparto motivatamente sotto accusa per le recenti sconfitte. I profili da migliorare sono due, la velocità e la creatività nella costruzione del gioco, entrambi da coniugare con una attenta interdizione degli avversari. Le soluzioni sono da trovare sia nella scelta dei giocatori (l’assenza di Rossi trova, però, varie alternative nella rosa) sia nel tipo di gioco da pretendere dai centrocampisti, che non sono velocissimi ma devono far correre la palla ed essere più inventivi e tempestivi.
Certo, infine, che se gli attaccanti vicentini non diventano più pericolosi e intraprendenti, sembra difficile vincere le partite. Diana deve decidersi sulla formula (due attaccanti o un centravanti e due trequartisti) e sugli schemi in attacco. Non si sono visti, infatti, finora molti movimenti in area delle punte e nemmeno un dialogo continuo fra di loro.

GIANNI POGGI


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