“Domani 12 ottobre 2023 la colazione non ci sarà causa rissa”. Recita così il cartello affisso mercoledì mattina sulla bacheca del Mezzanino (nella foto di Giacomo Candoni), mensa che accoglie persone in situazione di difficoltà ubicata in contrà della Fascina, in pieno centro storico a Vicenza.
La spiegazione dei motivi che hanno portato alla sospensione del servizio è chiarita in un secondo cartello in cui viene specificato che l’interruzione si era già resa necessaria in passato a causa di alcuni episodi violenti, “nella speranza che tale provvedimento portasse a tenere comportamenti più consoni da parte di alcuni soggetti”.
Il messaggio non è però stato evidentemente recepito del tutto e i responsabili della struttura sono stati costretti a prendere la decisione, non semplice, di chiudere la mensa nella giornata di giovedì 12.
Questa mattina, come riporta il cartello, il servizio è regolarmente ripreso con la colazione, “fermo restando che all’insorgere di nuovi disordini o risse si provvederà a sospendere nuovamente ed immediatamente l’attività”.
Il primo episodio violento della settimana si è registrato nella mattinata di martedì, quando un litigio verbale ha subito una rapida escalation con alcuni degli ospiti che sono passati allo scontro fisico, venendo bloccati a fatica dai volontari in servizio.
Gli animi non si sono tuttavia raffreddati completamente dal momento che un secondo scontro fisico si è verificato mercoledì mattina, anche questo prontamente sedato sul nascere dal pronto intervento dei volontari.
I due violenti episodi ravvicinati hanno dunque portato Enrico Pasquetto, responsabile della struttura, a sospendere il servizio di colazione e cena nella giornata di ieri.
Pasquetto ha parlato di “una decisione sofferta, dal momento che si è combattuti tra il punire i colpevoli e allo stesso tempo penalizzare gli ospiti che si comportano in maniera corretta”.
“La chiusura inoltre – prosegue Pasquetto – serve sia per lanciare un messaggio a chi si rende protagonista di questi episodi, sia per gli altri ospiti affinché si sentano corresponsabili nella gestione della mensa”.
GIACOMO CANDONI
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