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STADIO MENTI. PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE? IL SOLITO SOGNO DI MEZZA ESTATE

Stadio Menti

Il solito sogno di mezza estate. Il vecchio caro Stadio vicentino, intitolato a Romeo Menti, torna improvvisamente al centro dell’attenzione mediatica nell’ormai consueto ruolo di protagonista di un nuovo progetto di ricostruzione o di ristrutturazione, che Vicenza si sente proporre da ben venticinque anni, da Stephen Julius a OTB.
Mettiamo subito in chiaro una cosa: in realtà non c’è nessun progetto, a nessun livello di sviluppo e cioè nè preliminare nè definitivo nè, tanto meno, esecutivo.
L’unica certezza è questa: il Comune ha aggiudicato all’LR Vicenza “l’affidamento in concessione della gestione dello stadio” con la Determina n. 1235 del 17 maggio 2023 (uno degli ultimi atti della Giunta guidata da Francesco Rucco) per la durata di tre anni (più un eventuale prolungamento di altri due) e a fronte del versamento di un canone annuale di 60.000 euro, che salirebbe a 80 in B e a 120 in A. L’LR Vicenza era stato l’unico soggetto a dare riscontro alla lettera d’invito del Comune presentando un’offerta il 17 aprile 2023.
Nell’atto non è previsto alcun impegno per il concessionario di ricostruire/ristrutturare l’impianto entro la scadenza della convenzione, nemmeno quello minimo di presentare un progetto. Una bella marcia indietro rispetto alla Determina n. 1256 del 3 giugno 2022, sempre della amministrazione Rucco, che prorogava di un anno la concessione del Menti con la clausola: «il rinnovo deve consentire, entro la sua scadenza, di approvare una nuova convenzione che preveda una concessione pluriennale dell’impianto a fronte della realizzazione di un progetto di riqualificazione strutturale complessiva dello stadio Menti».
Come mai, ora, torna in auge la chimera del “nuovo Menti”? Il movente, se così possiamo chiamarlo, è un’intervista che il presidente Stefano Rosso rilascia a Luciano Mondellini, direttore di Calcio e Finanza, testata giornalistica online specializzata negli aspetti economici e finanziari del calcio e dello sport, e pubblicata il 19 luglio.
Premessa: la proprietà dell’LR Vicenza non ha fatto una conferenza stampa dopo la conclusione della precedente stagione sportiva e, quindi, almeno la stampa locale al massimo è riuscita a strappare qualche dichiarazione a Stefano e Renzo Rosso. Niente di strutturato, comunque. L’intervista del presidente a Calcio e Finanza spiazza, quindi, i media vicentini, costretti a inseguire la notizia riprendendola da un concorrente milanese.
Passiamo al contenuto dell’intervista, dicendo subito che il presidente non dice granchè nè di nuovo nè in assoluto. Stefano Rosso afferma, per la prima volta nella nuova stagione, che l’obbiettivo è – anche stavolta – la promozione diretta in Serie B e che, nel medio termine, la mira è la A. In economia gli investimenti “a medio termine” sono quelli scadenzati entro cinque anni e, quindi, nello stesso orizzonte temporale proclamato dal padre Renzo nella storica conferenza stampa del luglio 2018 e irrimediabilmente mancato con la retrocessione in Lega Pro nel 2022.
Sullo stadio, Stefano Rosso si esprime così: “la nostra idea è quella di ristrutturare al meglio lo stadio l’attuale, il Romeo Menti. Il nostro impianto è vetusto ma se riammodernato in maniera adeguata e intelligente ha grandi vantaggi... Abbiamo già svolto attraverso una società di consulenza uno studio di pre-fattibilità, che rappresenta un primo passo. Purtroppo, però, in questi mesi i costi delle materie prime e i tassi di interesse sono incrementati di molto, dunque si è reso necessario revisionare il progetto per aggiornarlo ai nuovi costi e siamo quindi in attesa... Attualmente il Menti può ospitare 10mila persone, l’idea è di portarlo a 15 mila. Ovviamente con tutti i maggiori confort che un impianto moderno deve poter garantire tenendo presente però che siamo in pieno centro urbano.”
Tutto qua. Non c’è alcun progetto della società ma una semplice “idea” (testuale). L’unico step in questa direzione è lo studio di fattibilità, che – attenzione – non è un progetto ma solo uno studio, commissionato dall’LR Vicenza tre anni fa, poi “sospeso a causa del perdurare delle misure restrittive di contenimento della pandemia per l’utilizzo degli impianti sportivi e dell’incerto andamento dell’attività sospeso a causa del perdurare delle misure restrittive di contenimento della pandemia per l’utilizzo degli impianti sportivi e dell’incerto andamento dell’attività agonistica” (come si legge nella Determina citata più sopra) e, al momento, in stand by.
Parlare di un progetto di Rosso per uno Stadio Menti da 18.000 posti non è proprio possibile e nemmeno è giusto dare questa illusione ai tifosi. Bene ha fatto il presidente dell’LR Vicenza a precisare a un quotidiano locale che “ad oggi, non esistono le condizioni per poter cominciare il progetto nella fase esecutiva” e che “l’Amministrazione comunale non l’abbiamo ancora incontrata formalmente”.
Insomma, per il vecchio caro Stadio vicentino non c’è in vista alcuna novità. Ed è anche scontato che nessun privato s’imbarcherebbe oggi in un’opera che, tre anni fa, si prevedeva costasse almeno 30-35 milioni e, oggi, almeno il 30% in più. Sia pure a fronte di una concessione per almeno cinquant’anni dell’impianto (domanda: fra mezzo secolo esisterà ancora il calcio o, quanto meno, qualcosa di simile a quello attuale?) e, come corollario, della cessione delle appetibili aree edificabili adiacenti.



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