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La scuola maltrattata

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L’IIS “Ceccato” di Montecchio Maggiore negli ultimi giorni è stato al centro dell’attenzione dei media. Secondo la fondazione Openpolis risulta essere all’ultimo posto in provincia nella valutazione delle competenze linguistiche (fonti Invalsi). Un successivo articolo evidenzia, invece, come il 90% dei ragazzi della Meccanica e della Manutenzione e Assistenza Tecnica trovino occupazione subito, appena concluso l’esame di stato.

Nel mezzo un grave fatto di cronaca: un murale appena inaugurato e subito imbrattato nella sede di Via Veneto. Una notizia triste e grave che nell’arco di poche ore ha fatto slittare in secondo piano quella della sua inaugurazione, avvenuta due giorni prima davanti ad autorità scolastiche e politiche.

Questi fatti riportati dal Giornale di Vicenza invitano il lettore montecchiano a porsi delle domande.

Ma come è possibile che il Ceccato sforni ragazzi incompetenti nella lingua italiana, se poi sono ricercatissimi dalle aziende? E poi, perché qualcuno ha imbrattato quel murale che sancisce il sogno della Dirigente e dei suoi docenti di affermare il settore della Meccanica creando un polo attrezzato per far crescere ragazzi in grado di entrare nelle aziende del territorio. L’orgoglio delle tute blu immortalato in un murale, un segno tangibile del lavoro fatto, la restituzione alla città di un percorso di crescita, di sviluppo, avvenuti all’insegna della collaborazione con gli imprenditori locali?

Innanzi tutto l’articolo riguardante le prove Invalsi è quantomeno vago, suggerito da chi poco sa di scuola e di prove Invalsi che non sono una graduatoria, scuole buone e scuole cattive. Esse offrono la fotografia di una situazione, ma guai a considerarla assoluta, perché in quei dati si misurano alcuni parametri, completamente sganciati dalla realtà della classe che è composta di ragazzi con livelli di apprendimento differenti, a volte con disturbi della lettura e della scrittura, provenienti da contesti sociali e materiali diversi.

E comunque i dati dovrebbero essere acquisiti dalle scuole per riorganizzare la didattica e trovare soluzioni. Soluzione che l’Istituto, come ha evidenziato la dirigente Sperotto, in un’ intervista a ilpunto.news, ha già messo in atto con i progetti presentati per il PNRR scuola. In particolare quello denominato I CARE, voluto per aiutare proprio i ragazzi in difficoltà. Ragazzi che hanno vissuto in modo traumatico la pandemia, ragazzi che vivono un disagio profondo, analfabeti affettivi come vengono definiti dagli esperti.

Dall’altra , il grave atto vandalico induce a chiedersi perché rovinare ciò che rende più bella la scuola?

Chi ha imbrattato il murale ha firmato la sua rabbia, il suo disagio, quello che appartiene a tanti nostri giovani esclusi dalla scuola e che trascorrono il loro tempo, specie quello notturno, a procurare guai.

Purtroppo anche nella nostra città operano da tempo baby gang che godono nel creare scompiglio, disturbare, rovinare, rompere…Come nel caso del murale appena inaugurato e subito imbrattato.

Spetta alle forze dell’ordine intervenire, spetta all’Amministrazione rafforzare i controlli, a vigilare affinché la città sia più sicura. La scuola, che già si sta facendo carico di tante problematiche andrebbe invece sostenuta di più, valorizzata nei suoi percorsi con iniziative che concretamente mostrino che il Ceccato è la scuola superiore della città, ha una storia, ma soprattutto un futuro.

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