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LR VICENZA. A MANTOVA UNA VITTORIA CHE IPOTECA IL TERZO POSTO

Ronaldo

La vittoria dell’LR Vicenza sul campo della capolista Mantova potrebbe aver messo il sigillo biancorosso sul terzo posto finale, un risultato non così scontato all’inizio del girone di ritorno. La continuità è stata l’arma vincente della squadra allenata da Stefano Vecchi, che ha via via limato le imperfezioni tecniche e eliminato le ragnatele dalla testa di molti giocatori alzando il rendimento a un livello sufficiente a primeggiare nel girone. La serie positiva di 14 gare collezionata dal Vicenza dal 28 gennaio lo colloca al top del girone e solo la sciagurata prima fase del campionato lo tiene lontano da Mantova e Padova, che lo precedono in classifica.
Vero che il testa a testa con la Triestina non è ancora concluso per la matematica, perchè il Lane ha solo due punti in più dell’Unione e ce ne sono ancora sei a disposizione di entrambe nelle ultime due gare, ma il calendario potrebbe dare una mano ai vicentini non tanto nel prossimo turno (Vicenza-Trento e Triestina-Novara sono match che il pronostico assegna alle due in casa) quanto, piuttosto, negli ultimi 90 minuti. Il 28 aprile, infatti, i biancorossi chiuderanno la stagione regolare in casa dell’Alessandria già retrocessa mentre gli alabardati dovranno misurarsi con il Padova, che è sì già definitivamente insediato al secondo posto ma non è detto che lasci loro via libera.
Più o meno come, invece, ha fatto il Mantova con il Vicenza nella partita in cui, davanti al proprio pubblico, festeggiava la promozione. La capolista poteva affrontare in due modi questa partita: sciorinare una gran prestazione e far vedere sul campo che la gerarchia dei valori della stagione è fondata, oppure accontentarsi di un confronto senza pretese sulla spinta dell’appagamento e della deconcentrazione, che già le erano costate una sconfitta a Renate nel turno precedente.
La strada scelta è stata la seconda, alla faccia della professionalità e dell’orgoglio. Il primo tempo è stato un incubo per i giocatori lombardi e la prima mezzora un dopo sbornia penoso: il Vicenza era dappertutto, conquistava palloni e rinvii, pressava a tutto campo, creava occasioni a ripetizione mentre il Mantova non riusciva nemmeno a concretizzare il possesso palla che è il suo marchio di fabbrica quest’anno.
Esemplare (e incredibile) quanto successo in occasione del secondo gol vicentino: il portiere Festa fa una rimessa con i piedi che atterra appena ad una trentina di metri dalla porta mantovana e giusto sui piedi di Ronaldo, che, in beata solitudine, può calciare un piattone beffardo che s’insacca indisturbato visto che nessun avversario si è preoccupato di presidiare la propria area.
La sagra degli errori dei mantovani continua per tutto il primo tempo, in cui Massolo (che sostituisce l’infortunato Confente) mai ha modo di mettersi in evidenza perchè tiri avversari non ce ne sono. Possanzini non riesce a rivitalizzare i suoi, che non imbastiscono alcuna replica significativa allo 0-2 e traccheggiano a velocità da accelerato pressochè mai oltre la trequarti berica. Irriconoscibili giocatori importanti come Mensah, Galuppini e Fiori, l’intera difesa è in remoto, il solo Burrai si batte al solito livello. Nemmeno l’ex Giacomelli riesce a dare un po’ di verve al Mantova e, francamente, non sembra molto in sintonia con il gioco della capolista.
Nel secondo tempo gli equilibri cambiano anche perchè i cambi di Possanzini danno un po’ di vigore alla squadra, che riduce lo svantaggio con un gran tiro di Burrai (che fa pendant con quello di Ronaldo nella foto, per l’1-0) e poi cerca il pareggio con maggiore convinzione, ma basta un Vicenza concentrato e più mobile per spegnere le velleità della capolista.
Non è il caso di innalzare peana per la vittoria vicentina, per altro meritata e voluta, perchè il Mantova non è stato quello solito. Nella squadra di Vecchi si sono notate, da un lato, continuità di rendimento e concentrazione durante tutta la gara senza i soliti alti e bassi, e, dall’altro, la ormai nota difficoltà degli attaccanti a far gol. I lati positivi andranno stabilizzati in futuro, al deficit si dovrà trovar rimedio quanto prima, perchè non sarà sempre possibile aver a disposizione rigori e punizioni.
GIANNI POGGI

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