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RIFLESSIONI… DI PACE E DI GUERRA

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Nel giorno in cui si celebra la Festa delle Forze Armate per ribadire il loro ruolo nella difesa della Pace e nella salvaguardia dei nostri valori democratici, è utile una riflessione.
Le notizie che arrivano dal Medio Oriente diventano di ora in ora sempre più drammatiche. Dopo i fatti del 7 ottobre, dopo le nefandezze e la crudeltà perpetrate nei confronti di civili Israeliani inconsapevoli e inermi da parte di commandos di Hamas, sono arrivati i bombardamenti dell’esercito di Israele, le operazioni di accerchiamento di Gaza dove trovano rifugio e forza i terroristi, ma dove vivono anche più di 2 milioni di Palestinesi, di cui il 50% sotto i vent’anni.
Se i morti israeliani sono stati 1200 circa i Palestinesi morti sono già più di 9000. Un dramma vero! Un’offesa alla dignità umana, anche perché nella striscia di Gaza manca tutto, cibo, acqua, medicine.
La colpa ancora una volta è di Hamas che lì ha trovato nascondigli, luoghi dove nascondere armi, riserve di petrolio, di armi e di missili e soprattutto povera gente che espone quotidianamente al sacrificio.
Inconcepibile, inaccettabile, ma purtroppo è così e sembra che nessuno riesca ad intervenire per mettere fine all’eccidio di povera gente e tanti bambini.
Guardando le carte geografiche ci si domanda come sia possibile che in uno spazio così piccolo si possa concentrare tanta tensione, tanta malvagità! Questioni religiose, scelte politiche del passato e del presente, urgenze geopolitiche ed economiche?
La realtà è comunque chiara davanti ai nostri occhi: a pagare sono sempre i più deboli, i più poveri, quelli diventati ostaggio del terrorismo, quelli che vorrebbero semplicemente un progetto di vita serena, ma sono vittime di una politica nazionale ed internazionale ottuse ed egoiste.
E non si dimentichi che molti altri luoghi del mondo vivono in una condizione permanente di guerra. Ucraina, Sudan, Congo, Myanmar cui si aggiungono situazioni difficili a causa di conflitti conclusi, ma che hanno lasciato il segno: Siria e Afghanistan per restare in Medio Oriente. La mai superata tensione tra Turchia e Armenia o la guerra in Yemen: dal 2011 non c’è tregua e a pagare sono sempre donne e bambini. Si può fare qualcosa? Il Papa chiede pace, il mondo risponde “Sì è vero, c’è bisogno di pace, però…”
Intanto onore ai tanti caduti di guerra italiani. Nel loro ricordo si è costruita la pace e giorno dopo giorno la si rafforza, speriamo!

Rosanna Frizzo

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