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RIPRENDE IL RACCONTO DEL CENTENARIO DEL MONTECCHIO CALCIO. GLI ANNI VENTI

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Dopo l’incontro con Scipione Cornolò, ex calciatore e grande tifoso del Montecchio Calcio, in occasione dei suoi 100 anni di vita, la scorsa settimana, si ritorna alla storia.
Nel farlo è di grande aiuto quanto raccolto dal compianto e caro amico Nevio Zanni nei suoi interessanti volumi dedicati a Montecchio, in particolare “Montecchio Ritrovata” e “ Montecchio Maggiore, ieri”.

GLI ANNI VENTI

Non si trova una data precisa di fondazione della squadra biancorossa, ma si sa da alcuni articoli pubblicati nella Vedetta Fascista che nel giugno del ‘25 viene fondata l’Unione Sportiva Scaligera di cui fu nominato presidente il maestro Giuseppe Svizzero che, nell’occasione, tenne una lezione sull tema ”La ginnastica attraverso il tempo”. Segretario, con il compito di raccogliere iscrizioni, il signor Leonzio Sprea.
L’Unione Sportiva riuniva gli amanti del ciclismo, del tiro a segno, della ginnastica, dell’alpinismo e del calcio.
Sempre secondo la “Vedetta fascista”, in un articolo raccolto negli archivi del comune di Montecchio, risulta che Stefano Trevisan era presidente dell’Unione Sportiva Montecchio. Che si tratti della squadra di calcio?
Forse sì, dato che il 26 ottobre del ‘27, sempre la Vedetta Fascista scrive della creazione del campo di calcio sul terreno dato in concessione al comune dalla famiglia Peroni Maiolo. Giusto per orientarsi, il campo si trovava proprio dove ora sorge la Scuola Media A. Frank, conosciuta anche come la scuola “del Tubo” per la sua archittetura cilindrica.

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Il campo sportivo di Montecchio Maggiore nel 1927. La foto è tratta dal libro “MONTECCHIO MAGGIORE, ieri” – 1986 – Testi e didascalie di Remo Schiavo – Coordinamento e ricerca Nevio Zanni

Utile per ricostruire la storia del calcio montecchiano, potrebbe essere anche la notizia presa dalla Vedetta Fascista del giugno del ‘28 e riportata nel volume “Montecchio ritrovata” di Nevio Zanni che racconta di una partita tra la Unione Sportiva Scaligera e le Vecchie Glorie, i calciatori che non avevano mai avuto la fortuna di giocare in un campo vero e che si autonominano “Brochi”, avvenuto per inaugurare il nuovo impianto. Vince l’Unione Sportiva con due gol di Ziggiotti. Scalabrin segna il gol della bandiera e salva l’onore delle Vecchie Glorie, ma non esistono foto relative all’evento.

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L’avvocato Riccardo Ceccato e la moglie Irma Ferrarin – Foto tratta dal libro “CRONACA DI PAESE” di Remo Schiavo – 2009.

L’Associazione Sportiva di Montecchio, nell’ottobre del ‘28, dà vita alla Coppa Ceccato, in onore del Podestà Avvocato Riccardo Ceccato, e che sarà disputata tra le squadre calcistiche dei Liberi della zona. Avrà una durata di due anni e la vincerà chi si aggiudicherà la vittoria dei due gironi previsti, secondo l’accordo preso con l’ente provinciale di Vicenza. Ma chi sono i Liberi? Sono gli iscritti all’Unione Libera italiana del calcio, nata prima della guerra divisa in tre sezioni, Prima, Seconda categoria e Ragazzi. Nel 1927 perde l’indipendenza ed è incorporata, come autonoma, nella Federcalcio. (G. Poggi, “Il grande calcio Valdagno”)
Ancora notizie sulla squadra del Montecchio arrivano sempre dalla Vedetta Fascista a proposito di una partita tra il Montecchio e i Cavalleggeri d’Aosta il 13 agosto del ‘29. Abbiamo così anche la prima formazione ufficiale: Gallo, Massignan, Adda, Mazzola, Peretti, Vezzaro, Scalabrin, Cristofari, Ziggiotti, Corà, Righetti.
I Montecchiani accolgono con entusiasmo l’evento, ma non si fanno sopraffare dai militari. La pioggia sancirà la fine della partita, quando il punteggio è sul 3-3.
Si comincia dunque ad intravvedere un calcio organizzato, grazie anche all’impegno di Vittorino Zanovello, promotore della realizzazione del campo di gioco di via Zannato.
Il 15 settembre dello stesso anno inizia la Coppa Ceccato e il Montecchio affronta il Valdagno B, l’Umberto I e il San Marco di Vicenza insieme ad Arzignano e Montebello. Secondo le cronache vincerà il Montebello.
Sempre nel ’29, ma a novembre, il Montecchio parteciperà al campionato della categoria “Liberi” contro le squadre vicentine della Stanga, San Marco, Palladio, Santa Croce, Leoncina e l’Arzignano.

NOTE A MARGINE

Come si può notare, negli anni venti il Montecchio Calcio ancora non è stato fondato, si comincia però a giocare in un campo, molto vicino alle scuole elementari e per questo utilizzato per altri eventi, saggi ginnici, celebrazioni e sabato fascista. L’esistenza di un campo da gioco fa quindi da volano per far crescere l’attenzione nei confronti del gioco del calcio, allora come oggi.
L’articolo riporta i nomi di quelli che potremmo definire i primi calciatori del Montecchio, secondo le cronache del tempo. Queste persone saranno sicuramente anche nei ricordi di tanti Montecchiani che potrebbero aiutare in questo cammino di rivisitazione del passato: se avete foto o ricordi riferibili ai trascorsi del Montecchio calcio, non esitate a contattare la Redazione.

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